Sono ore decisive, di grande
tensione e di pathos emotivo per le sorti di Malga San Giorgio. Il destino, per
molti, sembra già scritto. La chiusura definitiva degli impianti di risalita,
ma anche delle strutture ricettive collaterali alle piste, sembra ormai
inevitabile. Il 21 ottobre scade il bando pubblico che Nuova Lessinia Spa, la società
che conta oltre 400 soci e che da circa 12 anni gestisce le attività della
stazione sciistica veronese, ha indetto per cercare di affittare per almeno una
stagione, dal 1 novembre 2013 al 31 agosto 2014, gli impianti di risalita, con
l’opzione per le due strutture ricettive Gaibana e Ice Bar.
Nel caso in cui il bando andasse
deserto potrebbero iniziare alcune trattative con soggetti privati, ma
l’impegno economico richiesto non è affatto esiguo: «Il bando prevede un
affitto stagionale di 100.000 euro per gli impianti e di 7.500 euro per
ciascuna delle due strutture ricettive gestite da Nuova Lessinia Spa» spiega
Claudio Melotti, vicesindaco del Comune di Bosco Chiesanuova «Con questa
entrata potremmo garantire la prossima apertura stagionale e tentare di avviare
un’opera di risanamento della situazione debitoria delle società trovando
eventuali accordi con i fornitori ed eliminando alcuni cespiti in nostro
possesso, di fatto non strettamente legati alla mera attività sciistica».
«Sia la Provincia di Verona che
il Comune di Bosco si sono espressi a favore, non senza un acceso confronto nei
rispettivi consigli, per una liquidazione di Nuova Lessinia, che ad oggi si
trova in seria difficoltà economica» prosegue Melotti «Appena conosceremo
l’esito del bando, convocheremo una assemblea straordinaria dei soci per
confermare o meno i pareri dei due soci sopra citati, ovvero Provincia e
Comune».
La mancata apertura degli
impianti muterebbe senza dubbio gli equilibri economici, sociali e sportivi
dell’intera Lessinia centrale con una ricaduta inevitabile su tutto l’indotto
locale e non solo: «Chiudere San Giorgio vorrebbe dire spegnere quel piccolo
lumino che ancora oggi tiene vivo il turismo sulla nostra montagna» aggiunge il
vicesindaco di Bosco «Verrebbe drasticamente ridimensionato il flusso di
persone che nel fine settimane salgono fin qui per sciare o per passare una
domenica sulla neve. Scomparirebbero le scuole di sci e le attività commerciali
o ricettive che in questi anni hanno investito con coraggio pagherebbero
senz’altro lo scotto in un momento storico già molto delicato».
«Nuova Lessinia Spa ha commesso
degli errori in questi anni, è innegabile, ma non dimentichiamo l’annus
horribilis del 2007 e dal 2008 in poi il mondo si è fermato. Molti non ricordano
anche quello che è stato fatto: la seggiovia, l’acquisto di 23 cannoni spara
neve per l’innevamento artificiale e la costruzione di una cisterna di 10.000
metri cubi per l’approvvigionamento dell’acqua. La sistemazione della rete
elettrica dell’Enel, l’acquisto di due gatti delle nevi e del tapis roulant, la
sistemazione della biglietteria...investimenti per almeno 5 milioni di euro che
hanno tentato di valorizzare al meglio questo luogo».
«Il mio desiderio personale, come
molti dei soci e come molta gente della Lessinia, è che si possa trovare al più
presto una soluzione e che anche la politica extracomunale possa intervenire
per scongiurare una chiusura che avrebbe conseguenze pesanti per il nostro
territorio».
«La Provincia farà di tutto per
far ripartire la stagione sciistica di Malga San Giorgio, sia per l’importanza
che la stazione ha per Verona, sia per l’indotto occupazionale che riesce a
garantire» commenta Ivan Castelletti, Assessore provinciale ai Rapporti
Operativi con Enti e Aziende Partecipate «Allo stato attuale non possiamo
intervenire direttamente con dei finanziamenti da erogare in favore di Nuova
Lessinia Spa perché da oltre tre anni la società chiude il bilancio in passivo
e la normativa nazionale vieta questo tipo di operazione».
«Siamo in attesa di conoscere
l’esito del bando pubblico per capire come procedere. C’era un progetto,
denominato “Montagna veronese”, che avrebbe coinvolto ATF (Funivie Malcesine -
Baldo), Camera di commercio e Provincia di Verona che non siamo riusciti a far
partire ora per mancanza di tempi tecnici» conclude Castelletti «Ci auguriamo
che si possa trovare un traghettatore pubblico o privato per la prossima
stagione che ci permetta di avere il tempo necessario per ripensare al progetto
con basi nuove, razionalizzando il più possibile i costi e impostando delle
strategie future in linea con gli standard turistici nazionali e
internazionali».
Stati Generali della Lessinia, inizia la seconda fase
Proprio di Turismo e di modelli
vincenti legati a questo settore si parlerà nel primo di una serie di incontri
aperti alla cittadinanza, organizzati da Pantheon, che andranno a costituire la
Fase 2 del progetto Stati Generali della Lessinia. Giovedì 24 ottobre, allo ore
20.45 nella Sala Innoval in via Tavigliana 1/A, a Grezzana, si cercherà di
capire insieme ad alcuni prestigiosi ospiti comunicati nelle prossime settimane
sul sito del giornale, come stiano cambiando le logiche turistiche calate nelle
realtà locali. Stiamo assistendo, infatti, a una serie di iniziative e di realtà
nascenti, basate sul modello di rete, che sono in grado di generare incoming,
anche straniero, e un indotto economico significativo sul territorio. Pensare a
un marchio territoriale di qualità, a un sistema di comunicazione allargato, di
sinergie tra aziende e privati, tutto questo analizzando casi concreti da
riproporre anche in Lessinia.
Secondo incontro, invece, sarà
giovedì 21 novembre sempre nella stessa sede e sempre alla stessa ora, in cui
verrà affrontata la tematica lavoro, soprattutto legata al settore
manifatturiero. Maggiori dettagli sul prossimo numero di Pantheon.