Pet | 07 gennaio 2021, 09:27

Il Maine Coon, “re” vichingo

Il Maine Coon, “re” vichingo

Se volete un gatto regale e coccolone, il Maine Coon è la scelta giusta. Il nome di questa razza deriva, da un lato, dall’omonima fredda regione nordamericana, dall’altro da «coon», che significa procione, per via della similarità con la folta coda di questo animale. Secondo le ricostruzioni più attendibili sulle sue origini, questo gatto è il frutto dell’incrocio tra il Norvegese delle Foreste e i felini americani, a seguito della colonizzazione europea del Nord America.

Il Maine Coon ha una silhouette rettangolare, zampe grosse e forti, dita lunghe e distanziate che gli consentono di avere una grande capacità prensile; tra i cuscinetti, sotto le zampe, crescono lunghi ciuffetti di pelo, utili a proteggerli dalle fredde temperature invernali, così come quelli sulle orecchie, che ricordano le linci; il muso, molto pronunciato, assomiglia a quello di un leone mentre il pelo, più lungo sulla criniera e sulle zampe, risulta essere più corto sul resto del corpo, pur mantenendo una consistenza morbida. Il mantello può assumere svariate colorazioni, sia solide (senza tigrature), sia tabby (con tigrature), eccetto per le tonalità colored point, lilac, fawn e chocolate. Per quanto riguarda gli occhi, invece, l’unico colore escluso è il blu, tranne nel caso in cui il pelo sia bianco: solo in questa circostanza è possibile che il gatto abbia occhi di colore impari, ovvero, per esempio, un occhio ambra e uno azzurro, oppure uno verde e uno azzurro. Prendendo in considerazione il peso, il maschio può arrivare fino a undici chili, la femmina a sette. L’aspettativa di vita può raggiungere anche i vent’anni.

A raccontarci ulteriori dettagli su questa splendida razza è Lavinia Cinelli, dell’allevamento specializzato “Ombre del Lago” in provincia di Brescia.

«Sono sempre stata attratta dai grandi felini e il Maine Coon, con la sua maestosità e il suo sguardo fiero e serio, penso possa essere considerato il re dei gatti. Spesso viene definito “il gigante buono” e confermo che è davvero così: è un gatto estremamente affettuoso, giocherellone e di compagnia, che si adatta facilmente alla vita in famiglia. Io possiedo due maschi e cinque femmine, cui ho dedicato uno spazio apposito in veranda, ma hanno a disposizione anche il giardino, che ho fatto recintare e mettere in sicurezza».

«Questa razza si abitua facilmente all’uso della pettorina e anche a viaggiare in macchina. Normalmente hanno una corporatura molto forte, tuttavia possono sviluppare una malattia cardiaca, chiamata Hcm, che i ricercatori stanno studiando per tentare di ridurne l’incidenza geneticamente» prosegue.

«Per quanto riguarda gli accoppiamenti, accetto raramente i privati che si propongono per le cucciolate. I requisiti che valuto sono pedigree, test genetici effettuati, libretto sanitario e, naturalmente, buone motivazioni. Noi allevatori siamo molto attenti» conclude Lavinia.

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