Pet | 22 agosto 2021, 15:01

E se io non ci sono?

E se io non ci sono?

Esistono tante circostanze in cui non possiamo portare con noi il nostro amico a quattro zampe, per esempio un volo in aereo, un viaggio troppo lungo in auto, un hotel che non accetta animali o semplicemente perché non ama cambiare luogo. Ecco che allora, per esempio, una pensione apposita risulta molto utile: abbiamo chiesto ai rappresentanti di alcune di queste strutture come funzionano e quali misure adottano per far sentire a proprio agio i nostri animali. Tutto, naturalmente, seguendo precise norme di sicurezza.

«Tutto parte con un incontro conoscitivo con la famiglia e il cane, che lasciamo libero di scoprire, come il primo giorno di asilo nido per i bambini, la struttura, illustrando nel frattempo ai proprietari le nostre semplici ma importanti regole e chiedendo loro di tornare una seconda volta. Purtroppo, in caso di emergenze, il cane non ha tempo di fare i vari incontri e sarà ovviamente più frastornato. L'atteggiamento del proprietario è fondamentale: conoscendoci per step il cucciolo si tranquillizza e si reca da noi con gioia», spiega Francesca Casari che, con il marito Vittorio Rigon, ha realizzato nel 2004 “N.A.I.C. Pensione per cani”, a Castelnuovo del Garda. «Se notiamo che l’animale soffre, nonostante le molteplici prove di inserimento, non lo prendiamo – sottolinea Christian Porcu di Pet's Village, a Nogarole Rocca, attività che svolge da 11 anni -. Preferiamo perdere un cliente piuttosto che vedere un cane in pensione triste per una o due settimane. Ospitiamo anche gatti, in una stanza a loro dedicata, con cinque box; i cani, invece, fanno quattro uscite, in compagnia o singolarmente, e nei box viene lasciata musica in sottofondo, tutto il giorno, e luce notturna per la nanna. Gli animali devono essere in regola con vaccini, microchip e trattamenti antiparassitari».

«Vedere le pensioni di persona è essenziale, perché ogni cane ha la sua particolarità - prosegue Stefania Fasoli della pensione La Calle a Illasi, aperta nel 2013 - e per alcuni resta forte il senso di abbandono, soprattutto per i cani più anziani, a cui consiglio le pensioni casalinghe, oppure di farli restare nel loro domicilio. Questo vale anche per i gatti, con cat sitter o parenti a disposizione; lo stesso vale per i cani giovani: va fatta conoscere loro più volte la pensione e quando il proprietario torna si stabilisce un “rinforzo positivo”, passaggio fondamentale. Prima dell'arrivo consiglio al proprietario di indossare una maglietta, per una settimana, da lasciare poi nel box del cane con la sua copertina; inoltre, è molto importante portare le crocchette a cui è abituato, perché troppi cambiamenti repentini posso causare dissenteria o forfora. Giornalmente mandiamo foto e video alla famiglia».

 

Ingrid Sommacampagna

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