“Tante belle cose”, a Verona la mostra di Mirco Marchelli
di Redazione | 27 Settembre 2022Nasce e vive in Piemonte, in quella parte di “piede” di questa Regione al confine con Lombardia, Emilia Romagna e Liguria, un luogo che sta tra la provincia di Pavia, di Piacenza e di Genova, tra basso Piemonte e alto Monferrato, un territorio verde e collinoso, alla rovescia: pianure a Nord e montagne a Sud.

Questo “vivere alla rovescia” ha forse influenzato l’artista Mirco Marchelli, classe 1963, che affascinato dagli oggetti quotidiani, li fa diventare altro da sé, li ribalta, ne evidenzia la memoria: aste di bandiere, sgabelli, piccoli mobili, pezzi di legno o di tessuto, libri, quaderni contabili, registri, scatole e fotografie sono assemblate con un filo logico, cromatico o materico e raccontano del vivere quotidiano di un luogo, di una comunità.
Il quadro più grande in mostra ha tante cartelline di carta colorata, quelle dei professori di una scuola alluvionata nell’Alessandrino, ritagliate, assemblate prendono nuova vita, offrono uno sguardo al futuro, una nuova prospettiva, una nuova possibilità, ciò che l’arte dona.
Mirco Marchelli lavora gli “scarti” e non i rifiuti, perché lo scarto è cavare fuori, togliere, separare, dare nuovo significato, là dove l’arte diventa strumento.
Come la tromba, che per molti anni Marchelli ha suonato come musicista nella band di Paolo Conte.
Musica per gli occhi dunque, le opere esposte, ci fanno capire come anche se gli oggetti del nostro quotidiano sono sempre quelli, spostarli, riassembrarli, cerarli, dando loro quella patina del tempo, cavando loro un nuovo significato, una nuova funzione, vivono ancora, diventano tante cose belle.
Un messaggio sociale e ambientale importante che l’arte di Mirco Marchelli disvela.



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