Storie del territorio | 07 dicembre 2022, 12:15

Per un 2023 a pieni polmoni

Per un 2023 a pieni polmoni

È stato un 2022 con il fiato sospeso. Prima abbiamo incrociato le dita, augurandoci di aver trovato la definitiva parabola discendente della pandemia. Eravamo fiduciosi, dopo due anni di limitazioni – e grazie ai progressi della medicina – di poter riprendere il pieno possesso delle nostre vite. Nemmeno il tempo di tirare il proverbiale sospiro di sollievo ed ecco, dopo la malattia, un’altra grande tragedia umana: la guerra a due passi da casa.

Nonostante tutto, per Verona e il suo territorio, il 2022 è stato un anno di ripartenze, novità e anche sfide, alcune vinte, alcune da affrontare.

Sul piano politico i cittadini del capoluogo hanno mandato un messaggio forte e chiaro alla classe dirigente, con l’elezione di Damiano Tommasi. Non contano le tessere di partito, o quanto un’area politica sia radicata: non si fanno sconti. Un altro messaggio forte e chiaro è arrivato pochi mesi dopo, con il voto nazionale: i veronesi hanno scelto da chi vogliono essere guidati. Da Roma è arrivato lustro al territorio scaligero grazie a due cariche importanti come quelle di Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, e di Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura.

Un altro cambiamento storico è quello in Diocesi: affetto e riconoscenza per Monsignor Giuseppe Zenti, veronese fra i veronesi, ma anche grande calore per il nuovo Vescovo “venuto da lontano”, Domenico Pompili. Commozione, invece, per la scomparsa di padre Flavio Roberto Carraro, rimasto nel cuore dei fedeli.

È stato un anno di alti e bassi per lo sport: dopo una buona stagione chiusa la scorsa estate, oggi l’Hellas naviga in cattive acque. Carica positiva invece per la Scaligera Basket, con la storica promozione in Serie A, e per il Verona Volley, che vuole affermarsi nella pallavolo che conta. Fa male al cuore la situazione del Chievo dei miracoli, ma rinfranca lo spirito l’entusiasmo di Sergio Pellissier con il progetto innovativo della sua Clivense.

Altra pietra miliare per Verona sono i 40 anni della sua Università, che ha saputo infondere competenze nel tessuto sociale ed economico. Un patrimonio da valorizzare e sostenere.

Il 2022 è stato l’anno dei grandi eventi ritrovati – in Arena, ma non solo – e delle manifestazioni fieristiche di respiro sempre più mondiale.

A proposito di respiro: volenti o nolenti è stato l’anno in cui – forse – abbiamo aperto gli occhi sull’emergenza climatica e sulla necessità di rivedere il modo in cui produciamo energia. Messi davanti al fatto compiuto, ci siamo resi conto di quanto la dipendenza dal fossile sia dannosa, sotto il punto di vista ambientale, economico e sociale. C’è chi ci ha visto la scusa per tornare al carbone: assurdo, visto che abbiamo tutti gli strumenti per produrre energia inquinando di meno.

Cambiare si può, e l’abbiamo visto nell’accoglienza del popolo ucraino in fuga dalla guerra. La storia di copertina di questo numero è solo uno dei tanti esempi di come siamo in grado, nonostante la paura, di fare grandi cose. Anche nel 2023, speriamo, per respirare a pieni polmoni.

Matteo Scolari