Storie del territorio - 23 dicembre 2022, 10:56

La scoperta del sigillo

La scoperta del sigillo

Siamo nel Medioevo, un periodo buio secondo gli storici (non per tutti gli studiosi, a dire il vero) nel quale non era così semplice recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa. Così, per assecondare questo desiderio, alcune città italiane pensarono di “costruirsi” in casa la loro piccola Gerusalemme attraverso progetti urbanistici dedicati. Quali città? Roma, Bologna, Pisa, Lucca e, naturalmente, Verona.

Per la nostra città, le testimonianze risalgono all'epoca dell'arcidiacono Pacifico (776/845 d.C.) che per più di quarant'anni fu il prefetto dello Scriptorium Capitulare, il quale provò, trovando il passaggio in un testo antico, che Verona venne fondata da Sem, figlio di Noè, prendendo il nome di “Gerusalemme Minore”.

Prima di allora il Sigillo Cittadino riportava nella sua effige una cinta di mura con tre torri alla cui sommità comparivano tre croci: un riferimento più che esplicito al Monte Calvario. Passano gli anni e verso la fine del 1400 questo sigillo si restringe, diventa più piccolo, ma al suo interno compare anche San Zeno, con una dicitura “Verona Minor Hierusalem di Zenoni Patroni” che lega a quel punto ufficialmente Verona a Gerusalemme.  

Le somiglianze a livello urbanistico sono molte, con chiese, monumenti e torrenti che replicano in loco quello che si può trovare in Terra Santa. Sono scoperte affascinanti, itinerari a volte poco conosciuti e che la Fondazione Verona Minor Hierusalem s'impegna a far conoscere a tutti i visitatori tramite i suoi progetti di volontariato culturale. Tre itinerari che consentono di abbracciare tutta la città e di valorizzarne i suoi elementi: i ponti, l'Adige, le piazze e le porte romane, i castelli, i pozzi e le fontane, oltre alle chiese appunto e ai giardini custoditi dai palazzi.  

Una piccola Gerusalemme che merita di essere visitata.    

Marco Zanoni

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