- 24 gennaio 2023, 11:26

Veronesi Protagonisti 2023: Giacomo Alberini

Giacomo Alberini, CEO e Founder Treebu

Giacomo Alberini, CEO e Founder Treebu

È un 2022 da ricordare quello di Treebu, startup veronese che nasce con un grande desiderio da realizzare: ridurre gli effetti avversi dei cambiamenti climatici e sviluppare l’economia del futuro a impatto zero. Come? Piantando alberi.

«L’idea - racconta il CEO e founder Giacomo Alberini - è nata dal desiderio di cercare di usare le risorse in modo intelligente. Era il 2020, poco prima dell’inizio della pandemia, quando ho scoperto, quasi per caso, come spesso accade per le cose migliori, l’esistenza della Paulownia, un albero da fusto che ha insieme tre caratteristiche estremamente interessanti: una crescita ultra rapida, quindi un elevato assorbimento di CO2, la capacità di ricrescere dal tronco tagliato e la produzione abbondante di legname di qualità, utilizzabile in diversi settori produttivi». Treebu si occupa della piantumazione in Italia, ma in particolare nella provincia di Verona, della Paulownia, con l’obiettivo di costruire dei polmoni verdi permanenti, da cui è possibile fare un prelievo boschivo senza intaccare il patrimonio forestale. «Questa pianta è davvero un elemento vincente nella lotta a tante problematiche ambientali contemporanee. Quando viene tagliata ricresce e  fa un nuovo germoglio che va a recuperare il vecchio tronco: in meno tempo del primo ciclo torniamo ad avere una foresta che è in grado di produrre nuovamente legname senza intaccare il patrimonio forestale». 

La Paulownia, prezioso alleato per la transizione ecologica e per un futuro che sia concretamente più sostenibile, è una pianta originaria delle zone temperate euroasiatiche e prima delle glaciazioni era presente anche in Europa. La sua coltura si è mantenuta nella zona della Cina settentrionale, della Corea e del Giappone, da dove è cresciuta la sua fama fino a farla importare nuovamente in Europa nel corso dell’Ottocento. Una specie di miracolo arboreo che Treebu ha deciso di trasformare in un’opportunità non solo per l’ambiente, ma anche per le aziende del territorio, permettendo loro di adottare una foresta, un polmone verde per compensare le proprie emissioni e portare avanti un’azione importante, verificabile e proattiva nei confronti dell’ambiente. «Da questa idea - prosegue Alberini - abbiamo sviluppato il progetto, che oggi coinvolge diverse aziende del territorio in percorsi di piantumazione, con l’obiettivo di fare un’azione concreta nei confronti dell’ambiente».

È proprio la voglia di concretezza che solo nel 2022 ha fatto mettere a terra a Treebu 2500 piante su sette ettari di terreno nella provincia di Verona, in quattro diversi impianti. «Per il 2023 la volontà è di moltiplicare il risultato il più possibile, mentre per il futuro a lungo termine si guarda all’espansione in tutta Italia, forti anche dei feedback positivi da parte delle aziende che finora hanno aderito al progetto. «Notiamo un interesse molto forte verso il progetto dalle realtà che ci si avvicinano - commenta Alberini -: si appassionano all’idea e la sposano anche senza vederne necessariamente dei ritorni economici, diventano ambasciatori di quello che stiamo facendo, dimostrando un interesse personale prima che aziendale. Quello che piace è sicuramente l’aspetto della località, ovvero il fatto di piantumare in Italia, a supporto della filiera italiana, andando a compensare o comunque a ridurre le emissioni sul territorio italiano. Anche per questo stiamo lavorando per diventare il primo progetto italiano di piantumazione in grado di generale credito di carbonio, anche se la strada non è per nulla semplice. Questa la ricetta che ci sta aiutando ad entrare nelle aziende importanti, ma senza mai dimenticare le realtà medio-piccole che vogliono iniziare un percorso. La sostenibilità, d’altronde, non è e non deve essere appannaggio dei grandi gruppi ma può entrare, piano piano, anche all’interno di realtà aziendali più piccole che a noi fa più che piacere accompagnare».

La forza della squadra

Treebu come albero, ma anche come gruppo. La voglia di fare community è insita nel nome della startup che vuole, prima di tutto, unire persone dietro un ideale di sostenibilità ambientale concreta, locale, misurabile. «Nel 2022 siamo cresciuti molto ma nulla sarebbe stato possibile senza la squadra che ci sta dietro - rivela Alberini -. Vedere quanto il gruppo sia dedito a quanto stiamo facendo, anche se spesso difficile e doloroso, è qualcosa che mi motiva quotidianamente. È importante offrire realtà lavorative in cui le persone si sentano realizzate, partecipando alla creazione di un impatto comune».

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Redazione Verona Network

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