Storie di persone | 03 febbraio 2023, 17:15

La sfida delle rinnovabili spiegata bene

La sfida delle rinnovabili spiegata bene

Non c’è più tempo. Per salvare l’umanità dal percorso di autodistruzione che ha intrapreso, c’è bisogno di correre. A dirlo è l’IPCC, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, e, a modo suo, anche il pianeta. Tra ghiacciai che si sciolgono, eventi atmosferici sempre più violenti e crisi alimentare, i cambiamenti climatici sono una conseguenza sempre più evidente del comportamento umano: abusare delle risorse naturali senza dare nulla in cambio, anche di fronte all’evidenza che le medesime risorse non sono infinite. Eppure non di soli combustibili fossili è fatto il mondo. Le fonti rinnovabili, così chiacchierate, ma ancora, in buona parte, poco comprese, potrebbero essere la soluzione all’esigenza cui dobbiamo far fronte: «Non stiamo parlando di ridurre le emissioni, ma di eliminarle del tutto» ci ha spiegato Marco Giusti, ingegnere ed esperto in energie rinnovabili.

Marco, cosa sono le energie rinnovabili, innanzitutto?

Si definisce energia rinnovabile un'energia che si rinnova in natura, senza pregiudicarne l’uso da parte di generazioni future. Molto semplicemente, il vento e il sole non consumano niente e continueranno a esserci domani. Se prendo del carbone o del petrolio o del gas da sottoterra, sto usando qualcosa che dopo che l'ho usato non c'è più. Anche l’idroelettrico è rinnovabile perché altro non è che energia solare che fa evaporare l'acqua del mare e cade poi a terra in forma di pioggia. Analogamente la geotermia. Queste sono energie rinnovabili: quelle che si rinnovano nel tempo tramite processi naturali ciclici e che soprattutto non immettono nuova anidride carbonica nell'atmosfera.

Come funziona una pala eolica in concreto?

Dobbiamo pensare a questo oggetto che gira sospinto dal vento e proviamo in contemporanea a pensare a duemila lavatrici che a casa girano. Tra questo rotore che gira e i duemila cestelli che girano c'è una connessione che è la linea elettrica, esattamente come la catena di una bicicletta. Noi facciamo girare, grazie alla forza del vento, il rotore con tre pale e questo fa girare duemila centrifughe a casa.

Spesso i parchi eolici sono osteggiati dai residenti, che non vogliono vedere il paesaggio deturpato. Perché si trova questo “muro”?

Io posso dire la mia esperienza: con il mio team abbiamo realizzato e progettato ormai sette impianti eolici tra cui quello di Rivoli e di Affi e alcuni temi sono ricorrenti. Innanzitutto la gente non è consapevole che abbiamo un problema serissimo davanti e che si chiama emergenza climatica. Diciamo che dall'ultima estate con la grande ondata di calore in estate del 2022, gli italiani hanno cominciato a rendersene conto. Però non c’è la percezione della dinamica del problema perché non è stata correttamente informata: noi abbiamo pochi anni non per diminuire le emissioni di Co2, ma per portarle a zero, che significa eliminare la combustione, fare una trasformazione profonda, per fare la quale è necessario realizzare un'enormità di impianti fotovoltaici, una enormità di impianti eolici ma anche darsi una regolata dal punto di vista della sobrietà dei consumi e soprattutto fare molto efficientamento. Abbiamo meno di vent’anni per farlo ed è in gioco la cosa più preziosa che abbiamo, che non è il pianeta, ma la nostra sopravvivenza. Il secondo problema è che la gente, confonde la percezione con l'impatto. L’impatto è il consumo di risorsa primaria: aria, acqua e suolo. Un impianto eolico non consuma nulla di tutto ciò, ma si vede e questa è una percezione di impatto. Se costruiamo una centrale termoelettrica e la metto nel sottosuolo, non ho la percezione dell’impatto, perché non si vede, ma inquina ugualmente.

Parlando di eolico: i detrattori spesso dicono che il vento non è una risorsa affidabile, perché non è costante…

Il vento non è costante in un singolo punto del territorio, ma il vento c'è sempre da qualche parte, quindi se gli impianti eolici li fanno lungo la Penisola, il vento c’è sempre. Inoltre se mescoli l'eolico con il fotovoltaico, avrai energia in tutte le stagioni. Altre mancanze si possono sopperire usando l'energia in maniera intelligente oppure tramite le comunità energetiche.

E che ruolo possono giocare le energie rinnovabili nei Paesi in via di sviluppo?

Le risorse che ci sono in Africa, tra solare ed eolico, sono enormi, ma io credo che ogni Paese debba avvicinarsi ed essere quanto più possibile autonomo. Noi da due anni stiamo sperimentando drammaticamente la dipendenza energetica. Bisogna che ogni Paese si organizzi perchè può diventare energeticamente autosufficiente grazie alle rinnovabili. Ognuno avrà un mix un po’ diverso ci sarà necessità di scambiarlo in certi mesi o in certe settimane. E in questo senso le connessioni all'interno dell'Europa saranno fondamentali.

Cosa ci aspetta se non ci adegueremo in tempo a questa nuova logica?

Siamo all'ultima chiamata. Guterres, Segretario Generale dell'ONU, alla presentazione del report del Working Group I dell’IPCC, che è il gruppo di scienziati che per l'ONU studia il l'emergenza climatica ha detto “Codice rosso per l'umanità”. Questa è l'unica condizione che ci consentirà di stare entro 1,6 o 1,7 gradi centigradi, che è già un danno enorme, perché noi con un grado stiamo sperimentando già delle conseguenze molto pesanti, cioè la perdita di produzione alimentare, la sparizione dei ghiacciai. È davvero una scommessa che dobbiamo vincere e si può vincere se azzeriamo la combustione in vent'anni e si può fare. Tutte le rivoluzioni sono state brusche. La rivoluzione delle fonti rinnovabili è una rivoluzione che sta iniziando adesso e che stravolgerà il pianeta e dobbiamo portare a bordo più gente possibile.

Guarda l'intervista:

Giorgia Preti