Storie di persone - 07 marzo 2023, 17:04

Elisabetta Marchesini, il CrossFit come stile di vita

Elisabetta Marchesini, il CrossFit come stile di vita

Dalla ginnastica artistica al CrossFit, la strada può essere breve. Elisabetta quella via l’ha percorsa e non le è servito poi molto per capire che, in effetti, era proprio quello il percorso giusto per lei. Atleta e istruttrice di CrossFit, Elisabetta è entrata in questo mondo un po’ per caso e per necessità, ma da allora, non ne è più uscita. Gli allenamenti sono serrati e sfidanti, ma sono il frutto di un obiettivo preciso, migliorare sempre di più per entrare nelle “Semifinals” dei CrossFit Games. Ma di tempo, per arrivare lì, ce n’è ancora e, nel frattempo, si è accontentata del Wodapalooza Festival di Miami, che a gennaio hanno portato Elisabetta dall’altra parte del mondo coronando uno dei suoi sogni.

Si sente spesso parlare di CrossFit, ma cos’è davvero?

Il CrossFit è uno sport, ma soprattutto una metodologia di allenamento. Si chiama così perché prende spunto da tante discipline sportive. La peculiarità del CrossFit è che si basa su movimenti funzionali, quindi movimenti che le persone fanno quotidianamente, come ad esempio alzarsi in piedi, sedersi su una sedia. Di base è uno sport che è nato per migliorare la salute nella quotidianità delle persone.

Come hai iniziato a praticare CrossFit?

Io ho praticato per anni ginnastica artistica e poi ho iniziato ad allenare anche per il cheerleading: siamo stati ai mondiali in Florida e, a livelli così alti, gli atleti non potevano praticare altri sport per non farsi male. Un giorno un ragazzo è arrivato all'allenamento dicendomi che voleva fare CrossFit, ma non sapendo di cosa si trattasse ho deciso di provarlo io stessa. Ho fatto due lezioni di prova e poi…mi sono iscritta (ride, ndr).

Quanto ti alleni durante la settimana?

Avevo cominciato come tutti con due allenamenti alla settimana. Poi sono passata a tre, poi quattro. Adesso, anche per poter partecipare alle gare, mi alleno cinque giorni alla settimana, quindi tutti i giorni tranne il giovedì e la domenica per circa quattro ore al giorno.

Il CrossFit spesso e volentieri è etichettato come uno sport quasi “pericoloso” e molto duro. È vero?

È un antico retaggio, di quando questo sport si è sviluppato nei garage, con allenatori un po’ improvvisati, quindi all'inizio chi si adoperava nel CrossFit rischiava di farsi male. Il tasso di infortuni era molto più alto rispetto ad ora e si è quindi diffusa questa falsa credenza. Al momento però, oggi, chi allena nel CrossFit è esperto. La cosa bella di questa disciplina è che è lo sport scalabile e adattabile per eccellenza, quindi ognuno, in base al proprio livello di fitness, andrà ad affrontare la versione migliore del workout.

Come sei arrivata al “Wodapalooza” di Miami?

Ho partecipato alla gara con altre due ragazze che non sono di Verona e abbiamo scelto di intraprendere questo percorso nel format a team. Ci siamo iscritte l'estate scorsa, quasi per gioco perché non pensavamo di essere all'altezza di poterci andare. Quindi ci siamo iscritte alle qualifiche online e ci siamo trovate insieme ad altri 397 team, ma ne passavano solo 40. Noi alla fine, ci siamo ritrovate l’ultimo giorno a essere 35^. Sono stati tre giorni di gara sotto il sole di Miami, in riva all’Oceano. È stato sfidante, ma anche emozionante, perché sono stata a contatto con i migliori del mondo.

Il prossimo sogno nel cassetto da realizzare?

Vorrei ripetere l’esperienza di quest’anno a Miami con la consapevolezza di vivermela molto meglio. Poi vorrei raggiungere i Semifinals, che sono lo step precedente ai CrossFit Games, i mondiali di CrossFit. Ci lavorerò tutti i giorni fino a quando riuscirò ad arrivarci.

Guarda l'intervista:

Giorgia Preti

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