Ken era bello e ricco (poteva essere altrimenti per entrare nelle grazie di Barbie?); Big Jim era un personaggio dalle mille abilità, ma nel 1981 arrivò in tutti i negozi di giocattoli HE-MAN e, come si poteva intuire dal nome, era un vero maschio, un fusto! Si trattava della linea di giocattoli MASTERS OF THE UNIVERSE.
Come è nato HE-MAN? È probabile che qualcuno alla Mattel si fosse accorto che noi maschietti, già “fighi e avventurosi” immedesimandoci in Ken e Big Jim, volessimo di più: sentirci potenti e invincibili brandendo spade magiche e guidando un esercito di bizzarri personaggi contro le forze del male. Già il cinema si stava indirizzando verso il genere fantasy, esplorando luoghi puramente fantastici (nella doppia accezione del termine – “meraviglioso” ma soprattutto “di fantasia, immaginario”): nel 1980 esce il secondo capitolo della saga di “Star Wars” (la famosa galassia lontana lontana), la trasposizione cinematografica di “Flash Gordon” (personaggio di fumetti, radio e cinema, che raccontava di un muscoloso giocatore di football americano che si ritrova sul pianeta Mongo con colonna sonora dei Queen,) mentre si lavorava a singhiozzo sul film di “Conan il Barbaro” con il campione di body building Arnold Schwarzenegger, partendo dai racconti dell’autore Robert E. Howard, passando per le splendide illustrazioni di Frank Frazetta e i fumetti della Marvel.
Chi è HE-MAN? Un barbaro solitario del mondo di Eternia che viene “ingaggiato” da una maga per difendere un castello che custodisce il potere di “dominare l’universo”, master of the universe, per l’appunto.
Nella prima metà degli anni ‘80, oltre ai principali Teela, Battle Cat e il cattivo Skeletor, vennero prodotti una enorme varietà di personaggi minori sull’onda dell’enorme successo di vendite. Nella seconda metà del decennio, le vendite calarono con l’arrivo dei videogiochi e di nuovi eroi: Transformers, Gi-Joe, Tartarughe Ninja…e così via.
A me rimangono i librettini, i cartoni animati (in VHS) e le bellissime action figures un po’ acciaccate dagli anni e soprattutto dalle mille battaglie che le ho costrette a sostenere. Rimane (purtroppo) anche un film live action con un altro macho dell’epoca, lo svedese Dolph Lundgren (sì, lui, il pugile Ivan Drago di “Rocky IV”). In tempi più recenti è uscita pure la serie Netflix, che è solo l’ultima incarnazione del personaggio. Ma i tempi sono cambiati…e la magia non si ripete.
Alla prossima, per la forza di GraySkull!