Se la nostra città, oggi, è all'avanguardia nel settore agro-alimentare per produzione, trasformazione, ricerca e didattica, lo dobbiamo anche alla centenaria storia dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona.
Istituto di rilevanza nazionale è nata nel 1768 come “Accademia di Agricoltura di Verona” su impulso del Senato Veneto dopo la relazione di Pietro Arduino, professore di Botanica a Padova, incaricato dai Reggenti della Repubblica di Venezia di eseguire un’indagine sullo stato della campagna veneta. Relazione che descriveva le condizioni di arretratezza e povertà e sottolineava l’utilità di istituire in ogni città dello Stato un'Accademia di Agricoltura, per fare ricerca e insegnare ai contadini le più efficaci tecniche agronomiche.
Nei primi anni, con gli studi sulla bonifica delle Grandi Valli Veronesi e della strada per l’approvvigionamento del legname tra Lessinia e Verona, si assicurò il sostegno economico di Venezia e l'assegnazione di sedi prestigiose, complete di biblioteca e museo.
Anche con la caduta della Serenissima ne furono riconosciute le grandi potenzialità e valore: i francesi le destinarono nuovi mezzi e proventi per sviluppare nuove ricerche e opere, come la creazione dell’Orto Botanico, tuttora visibile in piazza Viviani. Sotto il dominio austriaco, non essendo più in grado di impegnarsi in grandi progetti, si concentrò sulla ricerca botanica e zoologica, accumulando una ricca collezione che è poi diventata il nucleo del Museo di Storia Naturale di Verona.
L’Accademia, con l’annessione all’Italia, riacquistò la libertà e il fermento di iniziative le permise di diventare centro propulsivo e propositivo di attività industriali, commerciali ed agricole, tra cui la celebre Fiera dei Cavalli, dalle cui costole prese poi vita anche la celebre Fiera internazionale dell’agricoltura, l’arricchimento della Biblioteca Civica, la creazione di periodici specializzati e studi su problemi di attualità.
Mentre molte delle Accademie agricole delle altre città sono estinte, l’Accademia di Verona è viva e attiva ancora oggi allo scopo di tramandare la cultura e le tradizioni locali, con un patrimonio bibliografico e archivistico che spazia in oltre 300 anni di storia, accessibile a tutti.