Storie di persone | 13 aprile 2023, 09:46

Il migliore lustrascarpe d’Europa? È veronese

Il migliore lustrascarpe d’Europa? È veronese

C’è Verona nell’originale mappa dei migliori lustrascarpe d’Europa. Michele Massaro, in arte Gaio il Calzolaio, proprietario di una storica bottega in Borgo Venezia, è tornato a casa da Bruxelles con la "Spazzola d’oro", prestigioso premio consegnatogli dalla European Shoe Shine Association, la no-profit europea che conta oltre 40 maestri del mestiere da tutti i Paesi del vecchio continente.

Nella seconda edizione del contest, che si è tenuta nella capitale europea gli scorsi 18 e 19 marzo, si sono sfidati 4 professionisti provenienti da Belgio, Francia, Marocco e, appunto, Italia. Tre poltrone, una di fianco all’altra, e decine di spettatori invitati a sottoporsi alla cura professionale delle proprie calzature.

Davanti a una giuria, incaricata di valutare l’accoglienza del cliente, la tecnica di pulizia, i prodotti utilizzati e il tempo impiegato. Alla fine, la battaglia a colpi di spazzola è stata vinta proprio dal veronese, che ha condiviso il primo posto con il collega belga di Ostenda.

Una grande emozione, per Gaio il Calzolaio, e il giusto riconoscimento per una passione che coltiva ormai da tanti anni: «Faccio il calzolaio da 38 anni, ma 10 anni fa mi sono avvicinato al mondo del Shoe Shine. Mi sta dando tante soddisfazioni e mi dà la possibilità di viaggiare per l’Europa», racconta Michele.

Da quando si è dedicato alla cura delle scarpe “d’alta qualità”, Gaio indossa il suo frac e la sua bombetta e lavora a matrimoni, a serate nei casinò e in alberghi di lusso. Senza dimenticare Verona e un’altra vocazione che coltiva da sempre, l’impegno nel sociale: per tanti anni clown in corsia per regalare un sorriso ai bimbi meno fortunati, nel 2019 ha tenuto un corso a un gruppo di detenuti nel carcere di Montorio, «che così avrebbero potuto imparare un nuovo mestiere» da praticare una volta riacquistata la libertà.

L’incontro con l’Associazione e con il suo presidente, Marcello Faraggi, è stato un fulmine a ciel sereno: «Prima facevo il lustrascarpe per conto mio, non sapevo niente dell’European Shoe Shine, è stato il presidente a chiamarmi dopo aver letto di me su internet», spiega Michele. Perché, per un mestiere che «lentamente si sta perdendo», internet e i social network rappresentano oggi «una vetrina importante».

Così l’ha trovato il presidente Marcello Faraggi, maestro lustrascarpe cresciuto tra Livorno, Parigi e Bruxelles, mentre cercava di riunire i detentori di questa antica arte. Un mestiere che, secondo Faraggi, oggi «non è più un lavoro da strada, ma di alta qualità». Per questo nel 2016 ha voluto creare l’associazione, «per mettere insieme e incoraggiare i lustrascarpe a conseguire una formazione di alta qualità». E per confrontarsi da tutti gli angoli del continente, perché in un mondo in cui la produzione artigianale è sempre più limitata, la sfida è che oggi «si mischiano diversi materiali in una sola scarpa, per cui non si può utilizzare solo un prodotto, ma 5 o 6 prodotti diversi». Come lo stesso presidente ha ammesso, «anche a me capita che mi arrivino scarpe che non ho mai visto, ma forse il mio collega a Verona o a Parigi le conosce già e può darmi un consiglio». Un consiglio autorevole, da chi ha appena fatto posto sullo scaffale del salotto per la Spazzola d’oro. 

Simone De La Feld