Storie di persone | 21 aprile 2023, 12:14

Se da uno skateboard nasce un anello...

Se da uno skateboard nasce un anello...

Incontriamo "Toms" un venerdì pomeriggio soleggiato, nel suo laboratorio a Marzana. Ci accoglie salutandoci da lontano, e ci fa subito entrare. La sua è una tana davvero piccola e piena di oggetti, strumenti, macchinari…e tanto legno. Sul suo viso si apre un grande sorriso e con orgoglio ci dice «L'ho costruita tutta io»: è qui che comincia tutto.

Andrea Tommasi, classe 1995, è conosciuto da tutti come "Toms". Cresce a contatto con il legno e la falegnameria grazie a suo padre, "Steve", che realizza plettri in legno, ma la sua vera passione è lo skateboard e la scena più urbana di Verona, che frequenta da ormai dodici anni. Un po' per caso e un po' per lungimiranza, prima in un garage e ora nella sua "casetta", è partita la sua attività artigianale con le tavolette da skateboard dismesse, che prendono nuova vita diventando anelli, taglieri, sottobicchieri e qualsiasi cosa gli passi per la testa.

Come ti è venuta l'idea?

Bazzico la scena da molti anni. Un giorno ho visto in giardino una tavola da skate propedeutica realizzata molto tempo prima e rimasta lì a prendere la pioggia e a rovinarsi. Si è accesa una lampadina dentro di me e ho deciso di provare a tagliarla a metà, senza sapere bene cosa sarebbe successo. Sono partito realizzando portachiavi, che ho iniziato prima a regalare agli amici. Nel frattempo ho aperto una pagina su Instagram e al momento vendo principalmente lì, ma ho una postazione fissa anche allo skate park di San Giovanni Lupatoto e in un negozio di Verona.

  

Dove trovi tutte queste tavole?

Sono partito con le mie, che erano più o meno una decina. Conosco tantissime persone che vogliono disfarsene e quindi le lasciano a me, e questo mi ha permesso di creare un magazzino abbastanza consistente. Bisogna poi fare una cernita tra le tavole professionali, in 100% acero canadese, e quelle più economiche. Il risultato finale chiaramente non è lo stess.

Qual è il processo di lavorazione?

Il primo step è mettere in morsa la tavoletta e con la pistola termica scaldo il grip e comincio a scavare, finché non rimane uno strato di colla da levigare. Lo stesso si può fare con l'eventuale grafica già presente sulla tavoletta, in un secondo momento. Con il pezzo di legno grezzo che mi rimane elimino del tutto le tracce di colla e poi taglio le "fettine" che mi interessano, da cui poi realizzo l'oggetto che mi interessa. La fase più complessa è quindi la preparazione, poi è uguale al lavoro del falegname; alla fine lavori un legno che è già un multistrato a sette strati.  I colori e le "strisce" sono quelli delle tavole. Gli anelli poi possono derivare anche dai blocchi più piccoli, li rivesto all'interno e all'esterno con una colla cianoacrilata. Realizzo però anche oggettistica mista a legno normale, dove del legno della tavoletta c'è solo una striscia, il lavoro in questo caso è un po' più semplificato.

È quasi straniante pensare che da una tavoletta da skateboard si possa arrivare a un anello lavorato così finemente...

Non lo avrei mai detto nemmeno io, che vado sullo skateboard da quando sono ragazzino. Negli Stati Uniti l'oggettistica derivata dalle tavolette è una realtà solida e affermata, in Europa un po' meno, mentre in Italia è praticamente assente. C'è una grande lavorazione dietro, una selezione di tavole molto parsimoniosa e uno sforzo non indifferente. Però ne vale la pena.

Da quanto tempo ti occupa quest'attività?

Al momento ho la possibilità di dedicarmici a tempo pieno, questo mi permette di lavorare con più calma e attenzione e realizzare dei prodotti di qualità. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, variano da un giorno a una settimana, dipende dall'oggetto e dalla mole di lavoro.

Oltre alla pagina Instagram e alle postazioni fisse, dove possiamo trovarti?

Espongo anche ai mercatini, il prossimo appuntamento è il 15 e il 16 aprile al mercato dell'artigianato in Porta Palio, a Verona.

Valentina Ceriani