Storie di persone | 05 maggio 2023, 11:03

Chiara Coltri e i suoi talenti

Chiara Coltri e i suoi talenti

 

Il vecchio detto “spesso con la tragedia arriva anche la forza di superarla”, ben si addice a Chiara Coltri, colpita a 15 anni in un incidente stradale, che «mi ha tolto l’uso delle gambe, lasciandomi l’uso delle braccia, del resto del corpo e della testa. Tanta roba, no?», dice con il suo disarmante e smagliante sorriso. 

Chi è Chiara Coltri, una carriera sportiva nella disciplina pallacanestro e ambasciatrice paralimpica? L’abbiamo incontrata in occasione di un appuntamento a Grezzana dal titolo “Sport scuola di vita”, promosso dal Comitato della biblioteca comunale nell’ambito de “Il mondo in rosa”.  

Chiara è nata il 25 dicembre 1987 a Caprino Veronese. Un’infanzia felice vissuta su questa collina, guardata alle spalle dal pacifico monte Baldo; un’adolescenza suddivisa tra la scuola, il violino e gli amici. Gli stessi amici con cui era uscita per noleggiare un film da guardare insieme nel salotto di casa il giorno dell’incidente stradale: erano in quattro in macchina e a rimanere gravemente ferita fu soltanto Chiara, alla quale il destino cambiò la vita. Era il 31 ottobre 2003.  

Seguirono mesi di ospedale e anni di riabilitazione fisica. Oggi Chiara spiega «la lesione midollare, ossia l’interruzione del collegamento armonico di tutto il corpo e la necessità di sviluppare la forza del busto e delle braccia» come fosse una qualsiasi nozione scientifica, senza mai venire meno al suo entusiasmante sorriso. Continua il suo racconto con il «ritorno a scuola, la maturità, l’Università a Padova e la squadra di pallacanestro, diventata la mia seconda famiglia».  

«In palestra ho conosciuto un ragazzo che gioca a basket e mi ha invitato a entrare in squadra. Ero piuttosto pigra. Tuttavia al primo approccio è stata una grande sorpresa positiva. L’idea di vincere o aiutare i compagni a fare canestro, mettermi a loro servizio, mi ha appassionata. Sono rimasta subito conquistata e sono entrata con la voglia di imparare. Dopo tre mesi sono stata invitata nella squadra nazionale. Ho accettato subito e da lì è stata una continua crescita sportiva». 

Due maglie da basket nel ruolo di guardia, quella della Nazionale e del CUS Padova, diventato il suo club, due fasce da capitano da onorare, ambasciatrice paralimpica, rappresentante atleti nel Consiglio Nazionale CIP E vice presidente della Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina.  

Padova è diventata la nuova città di Chiara: le ha aperto tutte le porte, compresa quella del lavoro iniziato al CUS (Centro Universitario Sportivo) e oggi un impiego vero – nell’ambito amministrativo – al Teatro Verdi. «Purtroppo in Italia solo poche ragazze giocano a basket in carrozzina, quindi dobbiamo giocare in squadre miste», spiega Chiara.  

Chiara nella vita? «Una famiglia che condivide con me gioie e conquiste, gli amici che apprezzano quello che faccio» e il tanto coraggio ed entusiasmo che impiega nella quotidianità. Costa chiedere aiuto? Risposta secca di Chiara «All’inizio mi costava tanto. Piuttosto che chiedere aiuto per fare un paio di scalini, passavo oltre. Oggi basta che alzo gli occhi. Ho scoperto che tutti sono contenti di darmi una mano». Così, Chiara Coltri con la sua determinazione, dopo aver affrontato e superato un grave trauma, gode il godibile: dal vivere in autonomia al viaggiare per scoprire il mondo attraversando il deserto di Wadi Rum in Giordania. «La carrozzina – il cui costo può andare da 2.500 a 10mila euro – sono le mie gambe. Con lei posso andare ovunque». Inutile chiederle se è felice: basta guardare la sua compostezza, la sua voglia di soddisfare tutti e la sua serenità che appaga sia i ragazzini che gli adulti.       

 

Alessandra Scolari