25 anni di esperienza, 5 sedi tra Italia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti, più di 250 impianti realizzati nel mondo, 29 brevetti internazionali: sono solo alcuni dei numeri che rappresentano BTS Biogas, un’azienda veronese, con sede ad Affi, leader nel mercato delle energie rinnovabili attraverso la costruzione e gestione di impianti di biogas e biometano.
«Parliamo di due prodotti ancora poco conosciuti nel campo delle energie rinnovabili - racconta Bettina Müller, Head of After Sales BTS Biogas - ma davvero interessanti e flessibili nell’utilizzo. Entrambi nascono dallo stesso processo, attraverso la digestione anaerobica, come prodotto della fermentazione di sostanze di origine organica, sia animale che vegetale, a opera di batteri, all’interno di appositi digestori, quelle grandi cupole che a volte capita di vedere specialmente in zone di campagna. Il Biometano non è altro che il prodotto del processo di purificazione del biogas, ma parliamo della stessa molecola a livello chimico: questo permette un uso intercambiabile dei due combustibili, senza dover investire in nuove reti o infrastrutture».
Biogas e biometano sono interamente ecologici, ricavati dai residui provenienti da allevamento, come liquame, letame o avanzi di mangime, avanzi della produzione alimentare e da acque reflue di depuratori agroindustriali e comunali. Inoltre, costituiscono anche un’ottima soluzione per lo smaltimento dei rifiuti organici. «L’umido che quotidianamente produciamo nelle nostre case è assolutamente adeguato al nostro processo. Impiegarlo per la creazione di biogas ci permette non solo di avere un riciclo dei rifiuti, eliminando i costi dello smaltimento parzialmente all’estero come oggi avviene, ma al contempo di creare energia rinnovabile, in quanto il gas ottenuto da questa fermentazione può essere trasformato in energia elettrica e in energia termica o purificato a biometano. All’interno di un piano nazionale che richiede di essere molto più autosufficiente nella produzione energetica, queste sono realtà che devono essere considerate sempre di più» spiega Müller.
Interlocutore prediletto è sempre stato, negli anni, il mondo agricolo, nel quale la valorizzazione di scarti e residui dell’attività permette di dare vita a un sistema di economia circolare sostenibile. Alla luce delle esperienze dell’ultimo anno in materia di fornitura di gas, però, anche il mondo dell’industria si sta avvicinando a questa soluzione. «Nelle aziende emerge sempre di più la volontà di essere autonome dal punto di vista energetico - precisa Müller - senza incappare in blocchi delle forniture o in blackout. Ci sono industrie, soprattutto nel settore alimentare, che non si possono permettere di fermare i processi di produzione. Gli impianti a biogas e biometano, rispetto ad altre forme di energia rinnovabile, hanno il vantaggio di garantire una produzione costante, non dipendente da fattori atmosferici». Un impegno costante per dare un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi comuni sul clima e alla salvaguardia del pianeta.