Sono mesi intensi per la Polizia locale di Verona. La gestione della viabilità legata ai cantieri del filobus si è sommata alle numerose attività ordinarie, dalla sicurezza urbana e stradale, alla lotta al degrado e allo spaccio, alla sicurezza sul lavoro. Al vertice del corpo c’è Luigi Altamura, Comandante da 18 anni: dal 2005 a oggi ha attraversato cinque diverse amministrazioni e quattro sindaci.
Comandante, a Roma si lavora per modificare il Codice della strada. Cosa indica a Verona il termometro della sicurezza stradale?
È un tema che ci preoccupa molto per i tanti incidenti, anche con gravi conseguenze. Siamo tornati ai dati negativi pre-Covid. Pensiamo anche che la morte di una persona da incidente stradale ha un costo sociale medio di 1,5 milioni di euro. Una cifra enorme.
Quali sono le violazioni più comuni?
Siamo molto preoccupati per il ritorno dell'alcol, per questo facciamo controlli serali e troviamo valori anche superiori a 3 g/L, che è roba da coma. Troviamo soggetti che hanno usato sostanze stupefacenti. C’è l’alta velocità, per cui non capisco chi fa la guerra agli autovelox. E poi c’è il virus stradale del telefonino.
Per l'alcol c'è l’etilometro, ma l’uso del cellulare come si verifica?
Facendo più controlli, fermando più auto. Dobbiamo avere più agenti sulle strade. Su questo devo ringraziare l'Amministrazione e l’assessora Zivelonghi, che ci sta aiutando. Sono previste infatti nuove assunzioni.
Per “sicurezza” però il cittadino intende più la sicurezza urbana.
Sono giornate impegnative sul tema del degrado. Ci sono soggetti organizzati nel molestare le persone con un accattonaggio insistente, si suddividono il territorio o i semafori. Qui abbiamo le armi spuntate: il cosiddetto “Daspo urbano” emesso dal Questore deve avere il presupposto della pericolosità sociale. Servirebbe un intervento del Legislatore.
Altri temi delicati?
Le truffe agli anziani. La “truffa dello specchietto”, con tanto di testimoni finti. Ci sono poi i prestanome dei veicoli, soggetti con anche 100 o 200 veicoli intestati, che poi vengono utilizzati dalla criminalità. Stiamo battendo molto sul falso documentale, nel nostro laboratorio facciamo le perizie per le altre forze dell’ordine. Ci occupiamo anche di sicurezza sul lavoro, con verifiche nei cantieri e sul lavoro irregolare. Lo dicono i dati: in questa provincia ci sono troppi morti. Poi ci occupiamo anche di sicurezza ambientale e dei turisti, che sono molto puntuali nel segnalare irregolarità nel campo dell’ospitalità.
Con la ripresa del turismo e i cantieri del filobus, è stato un anno impegnativo.
Molto impegnativo, anche stressante. Con i cantieri i cittadini hanno portato pazienza, ma sono stati anche in grado di cambiare le abitudini. A settembre dovremo essere pronti. Devo ringraziare i miei collaboratori, tutti gli agenti, per aver dato davvero tanto. Ma siamo consapevoli che questo lavoro è al servizio dei cittadini. Io sono innamorato di questa città e credo che sia un onore vestire la divisa, nonostante le difficoltà.
La strumentazione è adeguata?
Entro fine anno arriveranno le bodycam. Manca ancora qualche passaggio, ma è uno strumento importante a tutela del nostro lavoro e dei cittadini, su cui l’Amministrazione ci ha appoggiato.
Ci sono anche i due cani antidroga.
Pico e Axel, e arriverà il terzo. Lo scorso anno hanno recuperato 6 chili di sostanze. Lo spaccio porta distruzione e morte, ce la mettiamo tutta per togliere dalle strade la maggior quantità possibile di dosi.
“Percezione di insicurezza” e realtà, secondo lei, sono allineate?
Negli ultimi anni credo che i social non ci abbiano aiutato. Basta una panchina divelta e un parco con l’erba alta per aumentare la percezione di insicurezza, rilanciata da un’infinità di persone. Poi vai a vedere i dati e in quel parco non è mai successo nulla.
I cittadini collaborano?
Dobbiamo ringraziarli, sono per noi delle vedette. Ogni segnalazione viene esaminata. Non sempre riusciamo a risolvere il problema, perché magari non dipende da noi. Però raccogliamo tutte le informazioni.
Lei è comandante della Polizia locale dal 2005. Cosa ne pensa di Verona?
È una città meravigliosa, con i problemi di una città da 260mila abitanti, con peculiarità e punti di forza. Spesso chi viene da fuori la apprezza più di chi ci è nato. E io credo che questa città potrebbe essere veramente una porta per l'Europa. Siamo fortunati e dobbiamo custodire gelosamente il nostro patrimonio e il nostro territorio. Lo dico da comandante, ma prima ancora da cittadino.