Storie di persone | 02 agosto 2023, 10:01

Cristiano Falchetto, il prete al volante alla Giornata Mondiale della Gioventù

Il sacerdote veronese guida uno dei sedici autobus che da Verona porteranno oltre 800 giovani alla volta di Lisbona. «Tante volte alla Giornata da pellegrino, ora come autista», racconta Falchetto con entusiasmo.

Cristiano Falchetto, il prete al volante alla Giornata Mondiale della Gioventù

È una veste insolita, che ha sorpreso piacevolmente tutti, quella indossata da monsignor Cristiano Falchetto, “diventato” autista di uno dei 16 pullman partiti sabato scorso con 831 giovani veronesi verso la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona che si apre oggi nella capitale portoghese.

La passione per il viaggio e per la guida accompagna da sempre il sacerdote, oggi pro vicario della diocesi: «In Seminario con i pulmini ero sempre al volante» racconta il 53enne sacerdote, molto noto in diocesi anche per il ruolo di economo e ancor prima per le esperienze ministeriali come segretario del Cardinale Attilio Nicora quando questi presiedeva l’Amministrazione della Sede Apostolica, in Vaticano. 

«Chi mi conosce sa che ho sempre avuto questa passione. Passione combinata quest’anno con l’occasione giusta della Gmg» annota don Falchetto. «L’impresa che gestisce i bus di Lisbona mi ha invitato a valorizzare questa circostanza per portare a compimento un’idea che era nata tanti fa. In questi mesi ho così perfezionato le certificazioni necessarie di guida e fatto molta pratica con il mezzo». 

Di Giornate mondiali della gioventù il prete veronese ne ha vissute più di una da “pellegrino”, iniziando a Santiago de Compostela nel 1989, cui sono seguite Częstochowa 1991, Denver 1993, Parigi 1997 e Roma 2000. L’edizione di Lisbona 2023, già entrata nel vivo, rappresenta invece il suo battesimo come autista sul pullman numero 1 dei ragazzi veronesi: «Mi aspetto di vivere personalmente, attraverso questa mia doppia missione di “guida spirituale” e professionista, che cosa significa fissare nella vita una meta, studiare un percorso, stabilire delle pause. La conclusione di un viaggio è per me un punto di ripartenza. Soprattutto quando si arriva a destinazione con il lieto fine!» sorride il sacerdote-autista

«L’altro aspetto che ogni volta mi stupisce è la reazione dei passeggeri e degli altri colleghi autisti quando mi vedono al timone di un pullman. Questo perché, come hanno avuto modo di raccontarmi, non si aspettano di vedere un uomo di Dio ricoprire un servizio così feriale, “normale”. La gente si lascia toccare da questa novità, che abbatte ogni barriera, ruolo, inquadramento. Le persone si rendono molto più disponibile quando trova dinnanzi a sé una presenza che non si aspetta e vede un sacerdote vivere la quotidianità» prosegue Falchetto. 

Gli aneddoti di essere un don al volante del pullman non mancano: «In una gita, avevo a bordo una coppia che festeggiava il loro trentacinquesimo anniversario di matrimonio e che non andava in chiesa dalla cresima del loro ultimo figlio. Quando però scoprirono che alla guida c’era un prete, si avvicinarono e mi chiesero il sacramento della confessione. Ecco, questo è stato un momento molto intenso, che ha toccato profondamente il loro cammino di fede”. 

Don Falchetto, ora alla guida di un torpedone alla Gmg di Lisbona, oltre al tempo percorso in strada sarà impegnato anche nella formazione e nei momenti celebrativi con i ragazzi che accompagna dal Papa: «È bello poter fare della strada insieme a loro, fisica ma anche spirituale. Poterli accompagnare verso la meta, dar loro qualche consiglio sulla strada della vita”.