Quando abbiamo pubblicato questa storia sul nostro sito online, a metà luglio, non ci aspettavamo un grande seguito. Eppure, da allora, di colpi di scena che ci hanno fatto venire la pelle d’oca ce ne sono stati parecchi. Perché, senza saperlo, raccontando il viaggio di questa medaglietta, ci siamo imbattuti nella storia di una famiglia che, da Valeggio sul Mincio, è arrivata a Catanzaro. E poi è tornata da noi.
Ma andiamo con ordine. Tutto inizia verso la fine di luglio, quando la signora Maria Elena, trova nel suo oro, ad Arzerè di Bosco Chiesanuova, una medaglietta di rame che reca i dati del proprietario e la provenienza: Luigi Bigagnoli, nato nel 1897 da Giuseppe Bigagnoli e Caterina Gaburro, cattolico, Valeggio sul Mincio. La mostrina militare, risalente alla Prima Guerra Mondiale, lascia Maria Elena e il marito a bocca aperta e con qualche domanda in testa: come ha fatto ad arrivare fin lì? Ma soprattutto, che fine aveva fatto il proprietario?
In aiuto di Maria Elena è arrivato il passaparola: «Il sabato, dopo la messa, ho parlato con un signore che sapevo avere una pasticceria a Valeggio e mi ha detto che conosceva un’addetta comunale con lo stesso cognome. Ieri mi ha confermato di aver trovato due dei quattro pronipoti esistenti di Luigi Bigagnoli: a quanto pare non è morto in guerra, si è sposato e ha avuto figli».
La storia che vi avevamo raccontato si era chiusa lì: con la consapevolezza che i pronipoti si sarebbero messi in contatto con Maria Elena e che la medaglietta sarebbe tornata alla famiglia. Ma, come succede alle storie migliori, una fortunata coincidenza ha dato una piega nuova a ciò che avevamo scritto.
Venerdì 21 luglio, un giorno dopo la pubblicazione dell’articolo sul sito di Pantheon, abbiamo infatti ricevuto una telefonata inaspettata, da parte del nipote di quel soldato, che si chiama esattamente come il nonno: Luigi Bigagnoli. È stato lui, con la voce rotta dall’emozione a raccontarci che il nonno, dopo essere tornato a Valeggio e aver ricevuto diverse onorificenze per il servizio prestato, si è sposato e ha creato una famiglia. Da questa unione è nato, nel 1933, Dino, che è diventato calciatore e, dopo essere stato comprato dal Catanzaro, si è trasferito in Calabria. L’incredibile storia d’amore con la moglie (che probabilmente meriterebbe un articolo ad hoc) ha portato poi alla nascita di Luigi.
A documentare questa storia pazzesca, ci ha spiegato Luigi, ci sono le medaglie, le innumerevoli foto e i documenti del nonno. E così il cerchio si è chiuso (quasi del tutto): una cugina di Luigi, residente a Valeggio sul Mincio, è andata dalla signora Maria Elena a recuperare la medaglietta, che presto sarà in viaggio verso la Calabria, per arrivare nelle mani del legittimo proprietario, Dino Bigagnoli.
Da Arzerè di Bosco Chiesanuova, quindi, la nostra vicenda ha fatto un lungo viaggio nel tempo e ha trovato conclusione ben lontano dalla Lessinia, godendo però di qualcosa che non è concesso a tutte le storie: un “lieto fine”.