Cultura e spettacoli | 08 novembre 2023, 09:33

Jan Brokken, il fascino della letteratura nordeuropea a Verona

Jan Brokken, il fascino della letteratura nordeuropea a Verona

Un sottile filo che connette Verona e il Giappone. La "Grande onda di Kanagawa" di Hokusai, icona dell'arte mondiale, entrata a far parte della collezione della Casa Museo Palazzo Maffei da qualche mese, è stata il prezioso legame per raccontare la storia e le opere di uno dei più famosi e prolifici scrittori contemporanei del Nord Europa: Jan Brokken. Nato appena dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1949, fu influenzato dal Giappone, Paese che nel bene e nel male segnò la sua infanzia e la sua vita in famiglia, creando in lui le riflessioni che resero poi così prolifica la sua letteratura. 

L’autore olandese è stato ospite della città scaligera lunedì 6 e martedì 7 novembre, cominciando il tour per conoscere i lettori veronesi proprio nel Teatrino della Casa Museo di Piazza Erbe nel corso di un incontro organizzato da Gaia Guarienti, Vanessa Carlon e la collaborazione della storica Libreria di viaggi Gulliver.

In un vivace incontro impreziosito anche dalle esecuzioni musicali del maestro Gianmaria Rizzardi, Brokken ha spaziato dalla sua letteratura partendo dalla famosa “Red and Blue Chair” di Gerrit Rietveld, iconica poltrona-scultura esposta anche al MoMA di New York, per poi raccontare la sua visione su alcuni dei più importanti artisti contemporanei - Morandi, Modigliani e Picasso - fino ad arrivare proprio ad Hokusai, in accostamento ad alcuni bellissimi capolavori di autori presenti nel Museo. 

"La Suite di Giava"

Secondo appuntamento del tour è stato il firma copie in Libreria Gulliver di martedì 7 novembre, alle 16, che ha preceduto la presentazione della sua ultima opera: “La suite di Giava” (Iperborea, 2023). L'evento è stato organizzato dall'Associazione Liszt 2011, in collaborazione con Iperborea, l’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia e Libreria Gulliver, alle 17.30 nella splendida cornice della Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico. Il libro racconta il suo rapporto con la madre, una sorta di omaggio per entrambi i genitori che, per la loro vita travagliata dalla guerra, non sono riusciti ad avere con lo scrittore quel rapporto di complicità e comprensione da lui sempre desiderato. «Ho scoperto molto di mia mamma da alcune lettere che ho letto, inviate a sua sorella, che mi hanno fatto capire la sua vita di giovane sposa e giovane ragazza, quindi ho imparato tanto anche su mio padre. In particolare del loro viaggio in Indonesia» ha spiegato Brokken. «Grazie alla letteratura ho scoperto e riscoperto l’intimità con mia madre, perché lei stessa ha vissuto ben più di una vita nelle sue esperienze. Proprio con questo libro ho capito anche molto del mio modo di scrivere, di questa esigenza di raccontare i miei personaggi come una scoperta e di farli a loro volta scoprire dai miei lettori. Un bisogno che nasce dal rapporto che ho avuto con mia madre, che mi ha insegnato a vivere una vita interiore e una esteriore, anche e probabilmente una conseguenza della nostra stessa esistenza movimentata durante la mia infanzia. Nelle mie opere cerco sempre di aprire le porte ad una conoscenza reciproca, perché solo conoscendosi ci si comprende. Il mio motore è la letteratura, quello di mia madre era la sua arte nella sartoria».

Durante la presentazione la pianista Albertina Dalla Chiara ha eseguito al pianoforte “I giardini di Buitenzorg”, tratto da “La Suite di Giava” di Leopol’d Godovskij. Al termine della presentazione si è svolto poi un magnifico concerto al pianoforte del Maestro Ramin Bahrami.

*Foto © Melijn Doomernik

Alice Martini