Cultura e spettacoli | 20 novembre 2023, 10:00

La casa museo Miniscalchi Erizzo, il gioiello di Verona

La casa museo Miniscalchi Erizzo, il gioiello di Verona

La casa museo della Fondazione Miniscalchi Erizzo di via San Mamaso merita più di una visita e un occhio di riguardo nella promozione del territorio. Per tante ragioni, ma la più importante è che è una dimora nobiliare di personaggi illustri fatta costruire dalla famiglia Miniscalchi sul finire del XV secolo e abitata fino al 1977, anno della scomparsa della contessa Anna Manca, moglie del conte Mario che dispose di lasciare il suo ricco patrimonio alla futura fondazione.

Il palazzo fu abitato per cinque secoli e per altrettanti la famiglia raccolse ed ereditò significativi oggetti ed opere d’arte che spaziano dalla porcellana ai bronzi, passando per le collezioni naturalistiche di Ludovico Moscardo ai reperti archeologici. Tutto è rimasto inalterato: il grande scalone neoclassico conduce al piano nobile sul quale si articolano quindici locali che un tempo ospitavano camere da letto, sale di rappresentanza, gabinetti privati e, ovviamente, la sala da pranzo ancora oggi arredata da una tavola riccamente apparecchiata. Ora gli ambienti si sono adattati ad un percorso più musealizzato, sebbene conservino ancora molto della loro essenza. Come la bellissima biblioteca, impreziosita da importanti vasi in ceramica istoriata. L’apparato illuminotecnico è ridotto al minimo, così come quello didascalico e informativo. La scelta è sicuramente positiva in quanto consente di immergersi nello spirito del luogo e apprezzarne la storicità, ma è indubbio che la vera sfida è riuscire a coniugare l’aspetto divulgativo con la necessità di mantenere il più possibile inalterata l’idea di una casa museo.

Quando si entra nel palazzo sembra di vivere in un’epoca congelata nel tempo e per questo di percepirne la sua aurea. Ogni personaggio della famiglia è diventato protagonista di una narrazione che diventa fondamentale per capire ciò che si osserva. Quindi, è importante scegliere lo strumento giusto per comunicare avendo ben presente quali sono i pubblici a cui ci si rivolge.

Guarda l'intervista a Giovanna Residori, direttrice della Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo:

Erika Prandi