Quando al termine della Seconda Guerra mondiale il problema del nostro Paese non era più solo quello di ricostruire, ma anche, e soprattutto, quello di rimettere in moto l’economia del nostro territorio, vide la luce a Verona un progetto mai realizzato: il Consorzio ZAI. Il primo in Italia, perché mai prima di allora era stata pensata una Zona Agricola Industriale costituita per fare da volano allo sviluppo di un’intera città, una realtà assolutamente innovativa fin dalla sua ideazione, un player economico proiettato al futuro. Sin dalla sua costituzione, nel 1948, il Consorzio ZAI si è preoccupato di favorire lo sviluppo dell'economia veronese come ente istituzionale a base territoriale che ha compiti di pianificazione urbanistica e di propulsione allo sviluppo globale del territorio e dell'economia. Compiti che ancor oggi, dopo 75 anni, contraddistinguono il suo operato quotidiano.
Oggi il Consorzio è un incubatore per lo sviluppo economico che propone progetti, avanza ipotesi di pianificazione urbanistica agli enti locali, in primo luogo ai tre enti partecipanti e fondatori: Comune, Provincia e Camera di Commercio. Grazie alla sua capacità di prendere decisioni concrete e strategiche, ha dato vita a quello che ora è considerato un modello di innovazione e sviluppo globale: l’Interporto Quadrante Europa, centro nevralgico per la movimentazione delle merci a livello europeo.
I numeri lo confermano: pur con un brusca frenata della crescita del traffico ferroviario dovuto essenzialmente al conflitto sorto in seno all’Europa, il volume di traffico è vicino alla soglia dei 16.000 treni annui con 436.203 UTI (2022). Per quanto riguarda le destinazioni ferroviarie servite dall’Interporto veronese, il 2023 conferma come il Quadrante Europa rappresenti nei fatti e nelle dinamiche un nodo logistico lungo la rete “nord europea”. Le aree industriali servite da Verona raccolgono infatti tutti i più importanti porti del cosiddetto “Northern Range” (Rotterdam, Anversa, Lubecca, Kiel e Rostock), i porti interni (Brema ed Amburgo), e la grande totalità delle aree produttive tedesche (Monaco di Baviera, Colonia, Norimberga e Hannover, per citarne alcune). Queste performance avvengono solo grazie ai due fondamentali partner storici di ZAI, Terminali Italia e Quadrante Servizi, che insieme hanno creato la rete RILVE, Rete Intermodale Logistica Veronese.
Gli obiettivi per i prossimi anni sono ben definiti: incrementare la capacità complessiva dell’Interporto Quadrante Europa, intercettare sempre più volumi di traffico merci a favore del trasporto combinato gomma-ferro e rafforzare la funzione strategico-logistica dello scalo di Verona, il tutto seguendo il leitmotiv della sostenibilità. Questo si tradurrà nella realizzazione del nuovo Terminal Intermodale conforme allo standard europeo, in partnership con Rete Ferroviaria Italiana; sarà direttamente connesso con la Direttrice Brennero e con le linee per Bologna, Milano e Venezia, in linea con le strategie di sviluppo intraprese da Rete Ferroviaria Italiana per promuovere lo sviluppo del trasporto merci e lo shift modale dalla gomma al ferro. Obiettivo finale è promuovere l’integrazione fra la rete ferroviaria, gli interporti e i porti, condizione questa necessaria per ottenere la massima sinergia nella logistica del trasporto delle merci in un’ottica di massima sostenibilità e in linea con gli obiettivi stabiliti dal Libro Bianco dei Trasporti dell’Unione Europea: trasferire il 30% del trasporto merci oltre i 300 km su ferro entro il 2030 e il 50% entro il 2050.
«Oggi Quadrante Europa opera avendo in mente quali potranno essere gli sviluppi futuri del settore del trasporto ferroviario e intermodale, soprattutto con l’apertura del tunnel di base del Brennero e delle tratte di accesso a Sud, da Fortezza fino a Verona, e con potenziamenti infrastrutturali ferroviari sull’Asse Est-Ovest – afferma il Presidente Gasparato - e riteniamo di affrontare i temi “intermodalità” e “sostenibilità” in un’ottica integrata e con i partner più importanti: RFI, Regione Veneto, MIT e i partner territoriali. Non ci limitiamo quindi a gestire la quotidianità “subendo” il traffico ma adottiamo un approccio “proattivo” guardando alla pianificazione europea, nazionale e regionale delle infrastrutture e inserendoci in questo percorso al fine di promuovere la massima sostenibilità del trasporto merci. Verona è pronta a giocare un ruolo da leader tra i terminal intermodali europei in pieno accordo con la Commissione Europea, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le istituzioni regionali e locali».
ZAI 2030, DUE PROTOCOLLI PER IL FUTURO
Per perseguire gli obiettivi posti per il futuro, lo scorso 20 ottobre, in occasione del convegno “Consorzio ZAI: 75 anni al servizio di Verona e della sua economia”, sono stati presentati e firmati un Protocollo di Intesa e una Convenzione tra le principali istituzioni (Consorzio ZAI, RFI, Quadrante Europa Terminal Gate) per interventi connessi al riassetto degli impianti per le merci del nodo ferroviario di Verona. Il progetto è stato siglato in Gran Guardia dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) Gianpiero Strisciuglio, dal Presidente del Consorzio ZAI Matteo Gasparato e dall’Amministratore Delegato di QETG, Christian Colaneri, alla presenza dell’assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti della Regione Veneto Elisa De Berti.
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