Veronesi Protagonisti | 30 gennaio 2024, 16:41

Veronesi Protagonisti 2024: Elena Brigo

Veronesi Protagonisti 2024: Elena Brigo

È da più di 20 anni che la cooperativa sociale Panta Rei rappresenta, per centinaia di uomini e donne in situazione di disagio o fragilità, un’ancora di salvezza: un porto sicuro dove rinascere dalle proprie ceneri e trovare il proprio posto nel mondo. Da Bussolengo, dove è nata grazie a un gruppo di familiari e utenti che si sono uniti per offrire percorsi riabilitativi attraverso un’attività lavorativa a persone con disturbi di tipo psichiatrico, si è diffusa in tutto il territorio grazie ai diversi servizi che è riuscita a introdurre negli anni.

Lo sa bene la Presidente e psicoterapeuta Elena Brigo, che ha visto la cooperativa crescere sin dalla sua fondazione, che ad oggi conta circa 70 soci lavoratori: «Gestiamo diversi servizi: due bar, una pizzeria, una grande lavanderia, ci occupiamo di servizi di pulizia per ambienti interni ed esterni, abbiamo un servizio di catering piuttosto importante e abbiamo dato vita, nel 2022, a due laboratori all’interno del carcere di Montorio» spiega Brigo.

Al centro, per la cooperativa Panta Rei, ci sono sempre le persone e i loro bisogni. Fattori che non possono essere sottovalutati nell’ambito di percorsi di reintroduzione nel mondo lavorativo di soggetti fragili: «Il lavoro, da noi, diventa un abito sartoriale cucito sulla persona – spiega la presidente Brigo –. Il nostro principio cardine è questo: è il lavoro che si adatta alla persona e non il contrario, perché pensiamo che il lavoro per i soggetti fragili e svantaggiati sia fondamentale in vista di un reintegro nel tessuto sociale». Un passaggio di ruolo che si ispira al principio di “recovery” – da paziente/malato a cittadino/lavoratore – e che richiama la teoria del filosofo Eraclito, da cui deriva il nome della cooperativa: “Panta Rei”, tutto scorre e niente resta identico.

«La nostra mission è quella di creare opportunità riabilitative per persone che soffrono di disturbi di salute mentale. L’obiettivo è quello di crearne sempre di più e lavorare al meglio con quelle esistenti – continua Brigo -. Ora stiamo lanciando due delle nuove attività aperte: il bar pizzeria all’interno dei campi sportivi di Intrepida e il negozio Alfresco” in Galleria Filippini, dove vendiamo i prodotti alimentari realizzati dai detenuti del carcere di Montorio, dalle marmellate ai lievitati e non solo».

A rendere possibile tutto questo, lo staff della cooperativa: un gruppo affiatato, complice e collaborativo: «La motivazione che mi spinge ogni giorno a lavorare sono le persone con cui lavoro e il fatto di vedere che il nostro lavoro diventa un elemento di cambiamento e rinascita per molte persone – conclude la Presidente –. Con queste condizioni è difficile non tornare a casa felici».

Il progetto “Alfresco - Il fuori dentro”

Nato nel 2022, come spin-off del progetto “R.E.A.L. Food” (acronimo di Recupero Eccedenze Alimentari attraverso il Lavoro), “Alfresco” nasce all’interno del carcere di Montorio come laboratorio dell’ala femminile con il nome “Imbandita – La tavola del riscatto”, per coinvolgere le detenute nella creazione di marmellate e salse usando le materie prime scartate dal mercato alimentare. All’inaugurazione, l’8 marzo del 2023, è seguita la richiesta del carcere di riattivare anche il vecchio laboratorio di panificazione dell’ala maschile, dal quale sono nati i lievitati “Pasta d’uomo - Mai stati così buoni”. Il 29 novembre 2023, presso la Galleria Filippini, è stato inaugurato il primo negozio fisico “Alfresco”, dove acquistare i prodotti realizzati dai detenuti della casa circondariale.

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