Da oltre 42 anni Luigi Fresco guida la realtà sportiva della Virtus Verona, guadagnandosi il soprannome di "Ferguson d'Italia". Nato nel 1961, Fresco ha ricoperto diverse vesti all'interno della Virtus Verona, che oggi milita in Serie C: da giocatore a responsabile del settore giovanile, da allenatore a presidente. Il debutto sulla panchina della Virtus risale alla primavera del 1982, quando gli fu affidata la squadra in una situazione disperata. Con soli quattro turni rimanenti nella Seconda Categoria e l'obiettivo di evitare la retrocessione, ma purtroppo senza successo. Nonostante questa iniziale sconfitta, inizia l'epoca Fresco, contraddistinta da sette promozioni e sei campionati tra i professionisti.
«È stata una stagione gratificante. Siamo partiti male, con tredici partite a sette punti. Poi, con la vittoria a Trento, è cominciata la nostra risalita. Abbiamo avuto tanta sfortuna e disavventure, ma le abbiamo vissute con serenità e professionalità. Insieme al nostro staff abbiamo lavorato con determinazione», commenta Gigi e aggiunge di non avere rammarichi, aggiungendo che «spesso mi ritrovo a pensare a cos’avrei potuto fare meglio, e mi viene sempre in mente qualcosa, come alcuni spostamenti in campo dei ragazzi. Forse avremmo potuto fare di più, ma sono contento così».
Da più di quarant'anni Fresco allena la squadra della Virtus. «Sono arrivato 54 anni fa, giocando, poi ho cominciato ad allenare i bambini, i ragazzi, fino a prendere la prima squadra 42 anni fa. Siamo partiti dalla Terza Categoria, e da lì è cominciata la salita. Non ti accorgi di quello che fai, mentre lo fai, perché è un processo graduale, ma te ne accorgi quando vedi lo stupore della gente». L'allenatore da cui prende maggiore ispirazione è Ferguson e commenta «lui era infatti un allenatore-manager. Diceva sempre, “prima si fa il club, e poi la squadra”, e sono d’accordo». Commentando la stagione in corso, in Serie C, afferma che «a livello economico bisogna stare attenti a non spendere troppo e cercare di far quadrare i conti. La strategia tecnica è scommettere su nuovi giocatori che hanno voglia di vincere e fare squadra. Cercheremo di migliorarci tutti, per essere sempre pronti».