Storie di persone | 05 marzo 2024, 10:12

Veronica Consolini, la "Leonida" del basket

Veronica Consolini, la "Leonida" del basket

Veronica Consolini è nata nel 1987 in Venezuela, ha trascorso la sua giovinezza a Verona dopo avervi fatto ritorno con la famiglia negli anni '90. È qui che ha intrapreso il suo viaggio nel mondo del basket, dapprima come giocatrice e successivamente come allenatrice. Nonostante la laurea in giurisprudenza e il titolo di avvocato, il richiamo del campo da basket è sempre stato il faro che ha guidato le sue scelte e alimentato la sua passione. Così nel 2019 ha apertoBasketball Agoge”, primo centro di tecnica e fondamentali sulla pallacanestro in Italia, il cui nome prende ispirazione dal rigido regime di educazione e allenamento spartano che i bambini intraprendevano fin dai 7 anni.

Quando è nata la tua passione per il basket?

La mia passione per lo sport è nata fin da quando ero piccola perché i miei genitori sono entrambi sportivi e mi hanno dato l'opportunità di provare vari sport, inclusa la pallavolo, il nuoto e molti altri. All’età di tre anni e mezzo ho iniziato a giocare a basket e da allora non ho più smesso. Mi sono allenata duramente e ho giocato in diverse squadre, quali la Valpolicella Basket, il Chievo Basket, la Polisportiva A. Consolini e il Garda Basket. Tuttavia, durante una partita, un infortunio ha cambiato il corso della mia carriera, costringendomi ad interrompere l'attività agonistica.



Hai mai pensato di smettere con il basket dopo l’infortunio?

In un certo senso non c'è mai stata la possibilità di stare lontana da questa mia passione.  Ho fatto tutta la terapia necessaria con la speranza di recuperare il più possibile per poter tornare a giocare ma non è bastato. È stato un momento traumatico e tragico ma sapevo che in qualche modo sarei rimasta legata al basket, perché non sarei stata capace di stare senza. Da quel momento è iniziata la mia carriera da allenatrice. Ho iniziato allenando le giovanili, per poi arrivare ad allenare la Selezione Provinciale e la Rappresentativa Regionale femminile, con cui ho vinto due Trofei delle Regioni consecutivi nel 2012 e 2013. Successivamente sono passata ai Campionati maschili con l’Arilica Basket Peschiera. Dalle giovanili sono arrivata in prima squadra, con cui abbiamo vinto la Serie D e siamo saliti in Serie C Silver. Poi nel 2019 ho smesso di allenare e ho deciso di aprire un’attività.

Di che tipo?

È una tipologia di allenamento che in realtà avevo già iniziato a fare durante gli anni in cui allenavo al Peschiera del Garda, nella società maschile. Durante il periodo estivo, soprattutto avendo la società a disposizione e la palestra, facevo allenamenti individuali con i miei ragazzi e da lì ho capito che era una tipologia di allenamento che mi piaceva molto e dal 2019 ho cercato di renderlo il mio lavoro, aprendo il “Basketball Agoge”.

Come alleni i tuoi ragazzi?

Si tratta principalmente di un lavoro mirato al miglioramento individuale, focalizzato sulla tecnica e sui dettagli specifici dei movimenti, come il tiro, il palleggio e il passaggio. Questo tipo di attività funge da centro di perfezionamento, integrativo rispetto all'allenamento di squadra, che spesso non permette di concentrarsi sul singolo giocatore. L'idea alla base di questo servizio è quella di offrire un supporto alle società esistenti, aiutando i ragazzi a migliorare la propria tecnica individuale.

Qual è il tuo obiettivo principale in questo momento?

Mi piacerebbe aggiungere che sono un'allenatrice di basket, una realtà ancora poco comune ma che spero diventi sempre più frequente. Desidero contribuire a far emergere il valore del basket femminile in Italia, considerando il notevole successo che sta avendo nel resto del mondo. Spero che il mio impegno sul campo e la qualità del mio lavoro possano essere un esempio e un motore trainante per lo sviluppo dello sport femminile. È un obiettivo che mi appassiona profondamente. 

LEGGI PANTHEON 151

Rosa di Cagno