Storie di persone | 12 marzo 2024, 13:21

Dalla noia alla creatività

Dalla noia alla creatività

A soli 25 anni, la veronese Anna Bonvicini, si è conquistata l’affetto di un vasto pubblico su YouTube, trasformando la sua passione per il montaggio video in una narrazione divertente e autoironica della sua quotidianità. Con uno stile fresco e sincero, Anna ci fa sorridere di noi stessi e delle nostre abitudini, offrendo ai suoi spettatori momenti di leggerezza e di riflessione. La sua capacità di trasformare situazioni comuni in “sketch” divertenti la rende una delle voci più autentiche e apprezzate sulla piattaforma.

Quand’è iniziata la tua passione per i video e quando hai iniziato a pubblicarli su YouTube?

Quando avevo quindici anni ho aperto un canale su YouTube dove parlavo di videogiochi, una passione che occupava gran parte del mio tempo, e che per un periodo era diventata a tutti gli effetti un vero e proprio lavoro. Ho iniziato a pubblicare video con una certa frequenza, dedicando molta energia alla produzione di contenuti, ma verso i miei diciotto anni ho deciso di prendermi una pausa perché tra studio e lavoro non avevo mai del tempo libero e la mia passione per i videogiochi non era più la stessa.

Dopo questa pausa sei tornata a creare contenuti video, ma questa volta in maniera differente.

Il mio modo preferito di esprimermi è attraverso i video; quindi, era necessario per me riprenderne la produzione. Dopo essermi laureata presso l’Accademia delle Belle Arti di Verona, ho sentito il desiderio di ritornare alla produzione di contenuti video sullo stesso canale che in passato era dedicato principalmente ai videogiochi. Così ho iniziato ad intraprendere una nuova direzione facendo spazio a contenuti più personali.

Come nascono le idee per i tuoi video?

Come già raccontato in un video, ho notato che le idee spesso hanno origine dalla noia. Quando mi trovo in uno stato di mancanza di ispirazione, cerco attivamente situazioni che possano indurmi alla noia, cercando di lasciarmi andare in un flusso creativo. Questo può accadere durante una passeggiata tranquilla, un rilassante bagno caldo o proprio prima di addormentarmi, quando la mente è più libera di vagare senza restrizioni. Non appena un'idea si materializza, la annoto sul mio taccuino per non dimenticarla.

Di recente ti abbiamo vista su Instagram lanciare il tuo brand “Tillo Tallo”. Quando è nato questo progetto e cosa significa?

L’idea è nata un paio di anni fa mentre ero a Londra durante le vacanze estive e di recente ha iniziato a prendere forma. Come ho raccontato nel video di presentazione del marchio, Tillo Tallo erano le uniche due parole con cui esprimevo tutte le mie necessità. Ho realizzato che, pur non significando nulla o, al contrario, significando qualsiasi cosa, queste parole avevano una storia. Una storia di libertà e di amore, che racconta di un bambino con un lungo grembiule bianco sempre in ritardo, incapace di accettarsi, e di una ragazza fragile che sta imparando ad amarsi. Parla della mia infanzia e della mia rivincita, è un modo per dire che ci si può vestire come si vuole, che ognuno va bene così com’è, anche se si trovano tardi le parole.

Rosa di Cagno