Lessinia | 18 maggio 2024, 15:01

A scuola senza zaino, ma con creatività!

A scuola senza zaino, ma con creatività!

Una scuola senza zaino, libri, astucci o cattedra può esistere? E, soprattutto, quanto può essere ugualmente efficace per la formazione dei più giovani? In senso così drastico forse no, non esiste e non avrebbe molti benefici in termini di educazione, ma esiste invece un metodo, che da cinque anni viene applicato all’interno della scuola primaria di Erbezzo, che prevede un nuovo modo di stare a scuola. Responsabilità, autonomia e centralità dell’alunno sono i pilastri che stanno alla base di “Scuola senza zaino’’, un progetto nato nel 2002 da un’idea del dirigente scolastico Marco Orsi di Lucca che ha preso piede, negli anni, anche in Veneto e a Verona.

In cosa consiste il progetto “Scuola senza zaino’’ e da dove prende ispirazione?

Dirigente Barbara Massella: Il progetto nasce da un’idea di un dirigente scolastico di Lucca e si è diffuso in varie zone d’Italia. Si tratta di un metodo con una profonda base psico-pedagogica e didattica, riconosciuto dal Ministero e molto solido che in questo momento in provincia solo il nostro istituto utilizza. Chi aderisce a questo metodo si inserisce all’interno di una cornice pedagogica, ma i singoli gruppi di insegnanti interpretano, sulla base della loro creatività e attitudini, il metodo stesso. Ad Erbezzo lavoriamo molto sulla base del principio montessoriano e autocorrettivo, basato sulla cooperazione tra compagni e lo sviluppo dell’autonomia. Tra le altre cose che saltano all’occhio da considerare il fatto che l’organizzazione, il setting e l’ambiente di apprendimento della classe cambiano completamente, il materiale è condiviso perché tutto il lavoro delle insegnanti è centrato nell’ottica della responsabilizzazione dei ragazzi. Non più lezioni frontali, ma spazi flessibili e condivisi con muri pieni di elementi stimolanti da cui i ragazzi possono attingere. Questo nuovo modo di vivere la scuola si sposa bene con le pluriclassi perché la dinamica comunitaria dei gruppi aperti calza a pennello con questo tipo di organizzazione.

Quali sono le modalità e lo scopo del progetto?

Insegnanti: L’approccio è sicuramente di tipo attivo, collaborativo e sociale. Si parte al mattino con l’accoglienza in classe e un momento di condivisione nell’ “agorà’’, lo spazio del dialogo e della condivisione, in cui si aprono e chiudono le attività della giornata e in cui si affrontano tematiche e problematiche molto differenti tra loro. All’interno dell’istituto si respira la passione di fare scuola, noi insegnanti siamo attive e motivate e i bambini lo percepiscono e lo mettono in pratica nel loro percorso di apprendimento e lo condividono per sentirsi attori del processo. La lezione frontale c’è ancora, ma non per l’intera ora, diventa un’introduzione ai temi che verranno trattati successivamente tramite laboratori e l’utilizzo di strumenti “giocosi’’ che stimolano e incuriosiscono senza annoiare. In questo modo, si creano diversi stili di apprendimento e i bambini hanno diversi approcci per riuscire meglio ad esprimersi nelle attività.

 

Quali sono i punti di forza e quali sono, invece, le difficoltà riscontrate?

BM: Il punto di forza principale è sicuramente la nostra metodologia: i laboratori che permettono di svolgere attività differenziate a tempo in gruppi misti con lo scopo di raggiungere lo stesso obiettivo di apprendimento attraverso l’utilizzo di strumenti generativi e autocorrettivi permettono di valorizzare ogni stile cognitivo. I bambini, inoltre, sono responsabili del proprio apprendimento, degli strumenti che ci sono e degli incarichi che devono svolgere sia singolarmente che in gruppo.

Insegnanti: Un aspetto forse un po’ ostico per noi insegnanti consiste nel carico di lavoro che ci portiamo anche a casa, nella formazione annuale che dobbiamo svolgere e nell’organizzare il materiale da portare a casa assieme ai ragazzi. Ci tengo però a ringraziare per questo tutti i genitori che si sono sempre dimostrati collaborativi e anche Amministrazione e Proloco che ci supportano. Ricordo anche, per chiunque fosse interessato, che le iscrizioni alla nostra scuola per il prossimo anno scolastico sono aperte!

Francesca Brunelli