Cultura e spettacoli | 21 maggio 2024, 16:54

Tutti quanti amano San Zeno

Tutti quanti amano San Zeno

Ma quanto vogliono bene i veronesi a San Zeno? Non solo nel centro storico, con la basilica omonima nel quartiere omonimo, ma anche in provincia i sentimenti nei confronti di questo personaggio sono molto forti, da Cerea a Minerbe, dove sorgono chiese e pievi a lui dedicate.

Dopotutto, dalla Mauretania a Verona, la strada che ha fatto Zenone, prima di diventare San Zeno, è stata lunga e costellata di umiltà e dedizione. Formatosi alla scuola di retorica africana, tra i cui maggiori esponenti figurano Apuleio e Lattanzio, Zenone ha lasciato a Verona un considerevole quantitativo di sermoni e scritti. In essi, con solerzia, si è impegnato a contrastare il paganesimo e l'arianesimo, due correnti in forte espansione, in favore del "suo" cristianesimo. Proprio a Verona viene eletto vescovo, l'ottavo, nel 362, dove prosegue la sua attività di divulgazione cristiana. Un lavoro che ha contribuito a eleggere la nostra città tra le capitali della religione, diventando anche meta papale; prima dell'attesa visita di Papa Francesco del 18 maggio, infatti, ben altri sei pontefici hanno percorso le strade scaligere. Ma non basta la divulgazione: per diventare santo devi fare qualcosa di ancora più grande. Qui allora la storia incontra la leggenda, più precisamente quella di un miracolo straordinario che salvò la vita a centinaia di veronesi. Durante una piena dell'Adige, infatti, le acque impetuose si fermarono proprio davanti alla porta della cattedrale a lui dedicata, dove si era appena svolto il matrimonio del re longobardo Autari con la principessa Teodolinda: i veronesi, rinchiusi all'interno della chiesa, riuscirono quindi a scamparla. Sarà per questo, quindi, che ancora oggi gli vogliamo così bene?

Il Barbero Scaligero