Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia. Cos’hanno in comune questi Paesi? Di certo condividono la posizione geografica del Nord Europa, ma non solo: sono anche le nazioni che occupano le prime cinque posizioni del “The Green Future Index 2023” del MIT Technology Review che ogni anno confronta 76 Paesi misurando il loro grado di sostenibilità prendendo in considerazione cinque fattori: le emissioni di carbonio, la transizione energetica, la “green society”, gli investimenti per un futuro senza emissioni e le politiche green.
Certo non si tratta di una notizia poi così sensazionale: trovare i Paesi nordici tra i “Green leaders” è quasi una certezza. Scendendo, però, poco oltre le prime posizioni, è possibile accorgersi della vera novità: la “scalata” alla vetta del resto del mondo (tra cui spicca anche l’Italia). Nell'edizione 2023, infatti, alcuni Paesi hanno mostrato notevoli avanzamenti, principalmente dovuti all'aumento degli investimenti in tecnologie pulite e alla messa in atto di legislazioni ambientali più stringenti. L'Asia, guidata da nazioni come la Corea del Sud (8^ posizione) e la Cina (27^ posizione), mostra una crescita impressionante nella classifica: la Corea del Sud ha fatto passi da gigante nella tecnologia grazie alla tecnologia dell'idrogeno verde e alla mobilità elettrica, mentre la Cina continua ad espandere la sua capacità solare ed eolica, nonostante le sfide poste dalla sua vasta economia industriale basata sul carbone.
Ottimi piazzamenti anche per le nazioni europee come Francia, Spagna e Germania – rispettivamente alla 9^, 10^ e 11^ posizione – e bene (sì, lo possiamo dire) anche l’Italia, che sale dalla 17^ posizione del 2022 alla 13^ grazie all’introduzione del PAC 2023-2027 del valore di ben 37 miliardi di euro per rendere più sostenibile l’agricoltura e ridurne l’impatto ambientale. Ma non solo: a contribuire al risultato è stata la crescente consapevolezza pubblica e aziendale verso la sostenibilità, che ha spinto molte realtà a ripensarsi in ottica green, cercando di ridurre la proprio impronta ambientale. Un aspetto particolarmente positivo è stato l'incremento delle infrastrutture per la mobilità elettrica, inclusa l'espansione delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici, che promuove un trasporto più pulito, così come le politiche di incentivazione per l'acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.
Certo, le sfide per il futuro sono molte: l'Italia, in particolare, dovrà affermare la propria indipendenza dalle importazioni energetiche e modernizzare ulteriormente la rete elettrica per gestire meglio le fonti di energia rinnovabile, ma la strada, seppur lunga, è quella giusta. Il punto di arrivo è lo stesso per tutto il mondo: un futuro senza emissioni.
Consulta il “Green Future Index 2023”