Scampagnate, ferie e relax, con in agguato dei possibili pericoli. Gli imenotteri - come api, vespe o calabroni - oltre a pungere, iniettano anche del veleno che solitamente causa bruciore, dolore ed arrossamento, ma in rari casi può far sviluppare un'allergia, con reazioni come asma, orticaria, angioedema e, nel peggiore dei casi, portare allo shock anafilattico, che se non trattato tempestivamente può portare alla morte. Se il pungiglione è rimasto dentro, è necessario rimuoverlo in tempi brevi, raschiando con le unghie o con una carta di credito, perché se si premesse la zona interessata, si rischierebbe un aumento del rilascio del veleno.
Anche ragni, zanzare, pulci, cimici del letto, pappataci, pidocchi, acari e zecche possono generare reazioni. In Italia i morsi del ragno violino (Sardegna, Sicilia e isole minori), tarantola (centro e sud Italia) e vedova nera, possono generare necrosi e tossicità sistemica, ed è importante recarsi subito al pronto soccorso. In caso di sintomi lievi, per tutte le punture di insetto, bastano del ghiaccio, acqua fredda e una pomata al cortisone, evitando di grattare o sfregare la ferita e l'area intorno. Nel caso, invece, di punture multiple ravvicinate, anche nei soggetti non allergici, possono presentarsi reazioni dopo 24-48 ore, a causa dell'accumulo di veleno. È opportuno, in questo caso, andare al pronto soccorso o chiamare il 118 se nei giorni successivi l'arrossamento si espande, se vi è forte dolore, infezione o febbre.
Tra gli insetti più comuni delle nostre zone c’è la zecca: quella più diffusa in Europa è l'Ixodes ricinus, che si nutre del nostro sangue e trasmette nell'uomo infezioni locali, fino a zoonosi come la malattia di Lyme (che causa in seguito alterazioni neurologiche, cardiache o articolari), la meningoencefalite Tbe, la rickettiosi e la tularemia. Inoltre, essendo il parassita a contatto continuo con il terreno potrebbe veicolare con il suo morso le spore del tetano. In caso di morso, la zecca va rimossa interamente utilizzando una pinzetta, con un movimento di rotazione, per evitare che resti il rostro (apparato boccale) attaccato alla ferita, e successivamente bisogna lavare la ferita.
Per evitare punture è importante usare repellenti sulla pelle esposta, non infastidire gli imenotteri, indossare maniche lunghe e pantaloni lunghi, calzature chiuse sulle caviglie e calzettoni fino al ginocchio, evitare l'uso di prodotti di personal care troppo profumati, non passare vicino a zone con acqua stagnante, non sostare vicino a stalle di animali, non entrare nell'erba alta e tenere gli alimenti ben sigillati; inoltre, se si è consapevoli di essere soggetti allergici, su prescrizione medica, è bene avere a portata di mano antistaminici, cortisone e adrenalina. Una volta rientrati, va controllato accuratamente il proprio corpo, senza trascurare il cuoio capelluto.