Per numerose imprese e organizzazioni pubbliche e private del territorio l’Università di Verona è un partner importante cui rivolgersi per la ricerca e l’innovazione, che non si sostituisce a terzi, tra cui professionisti, aziende e organizzazioni, ma che si inserisce nei processi innovativi per colmare una carenza di conoscenze e competenze. Per fare questo l’Ateneo ha definito e definisce le proprie priorità strategiche sulla base delle principali aree di ricerca di sua competenza e in considerazione della natura, delle richieste e delle priorità del sistema produttivo locale, considerando anche storia e potenzialità del suo territorio di riferimento.
Il Bando Joint Research è l’esempio di quanto sia centrale per l’Università l’impegno per l’innovazione del territorio. Tra i destinatari imprese, enti pubblici e di ricerca, enti pubblici non economici ed enti del Terzo settore. Tredici le edizioni realizzate a partire dal 2005 per un investimento totale da parte dell’Ateneo di 10 milioni di euro che, sommati alle quote sostenute dai dipartimenti universitari e da imprese ed enti partner, rendono conto di un investimento di circa 33 milioni di euro per l’innovazione sociale ed economica del territorio.
“Considerata la grande capacità innovativa di questo bando nato su iniziativa della nostra Università e dato l’impatto che ha avuto sul territorio - spiega il magnifico rettore Pier Francesco Nocini - abbiamo di recente voluto aggiornare questo importante strumento aumentando le risorse economiche destinate alla realizzazione di progetti congiunti università, imprese ed enti. Inoltre, grazie a una semplificazione delle procedure di candidatura, anche le aziende più piccole che non hanno al loro interno uffici dedicati alla ricerca e sviluppo potranno contare sulla nostra Università che sarà non solo cofinanziatrice, ma un partner con cui lavorare, fianco a fianco, dall’avvio alla conclusione del progetto”.
L'evoluzione economica ha portato anche alla nascita di forme di rete d'imprese che, per la loro natura e i loro obiettivi, non sono ancorate solo a uno specifico territorio. Si tratta di aggregazioni di aziende e soggetti pubblici e privati che operano in ambiti innovativi diversi ma che in rete possono sviluppare iniziative e progetti rilevanti per l'economia regionale. Per questo sono nate le Reti innovative regionali. L’Ateneo scaligero è partner di 12 delle 20 Reti innovative regionali.
Per stimolare la cultura dell’innovazione nel settore agroalimentare, uno dei settori strategici per l’economia del territorio, creando un ecosistema imprenditoriale forte e sostenibile è nato il Verona Agrifood Innovation Hub. Questa realtà, attiva dal 2023 per volontà di Fondazione Cariverona, Università di Verona, UniCredit, Comune di Verona, Veronafiere, Confindustria Verona, Cattolica Assicurazioni ed Eatable Adventures, ha sede a Veronafiere e si propone come centro di riferimento per lo sviluppo dell’agrifood, un contesto in cui il sistema produttivo può dialogare con ricercatrici, ricercatori ed esperti del settore.
“Verona Agrifood Innovation Hub - aggiunge Diego Begalli, prorettore e referente al Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio dell’Ateneo - è un esempio eccellente di collaborazione tra attori pubblici e privati del territorio per l’innovazione che, mettendo in rete conoscenze e competenze di alto livello in uno dei settori strategici per l’economia locale, può fare di Verona riferimento nazionale nel settore agroalimentare. Questa prospettiva che vede nella collaborazione tra Ateneo e territorio le potenzialità di sviluppo della competitività a livello nazionale e internazionale ci ha spinti a dare vita di recente all’accordo con Maestrale Innovation Creative Hub, società che si occupa di promuovere lo sviluppo e la competitività internazionale delle imprese migliorandone i processi di trasformazione industriale e velocizzando il trasferimento tecnologico”.