Lo scorso luglio, a Piacenza, sono stati assegnati i premi per i migliori podcast italiani nell'ambito dell’Italian Podcast Award – il Pod. Nella categoria sport, in ex aequo con “La favola del rugby” di Peter Freeman, ha trionfato “Perché sei femmina” di Marta Mason, prodotto da Storie avvolgibili, casa di produzione veronese unica nel suo genere in tutto il Veneto. Storie avvolgibili nasce all'interno dell’ecosistema di Pensiero Visibile, un'agenzia di comunicazione che da dieci anni lavora con un approccio molto verticalizzato sullo storytelling e la narratologia, e se ne porta dietro competenze ed esperienze. «Sapere cosa vuol dire progettare un racconto serve soprattutto a creare dei prodotti che siano interessanti, rilevanti e che piacciano a chi li ascolta» racconta Gaia Passamonti, fondatrice di Pensiero Visibile e Storie avvolgibili insieme ad Alessandro Scardino.
Un’intuizione, quella per i podcast, che arriva già nel 2015, in tempi non sospetti, mossa dalla passione per le storie e dall'occasione di acquistare uno studio di registrazione. Il modo di intendere il podcast, in Storie avvolgibili, mette al primo posto sempre la grande qualità del progetto narrativo ed è questo, forse in primo luogo, che ha permesso di emergere tra grandi nomi, come Fandango, Chora Media o RaiPlay Sound. «La nostra dimensione è piccola - prosegue Passamonti - ma ci viene riconosciuta la capacità di lavorare in tutto e per tutto come i grandi, a volte anche meglio, perché non dobbiamo sottostare a logiche di produzione stringente, a numeri e a standardizzazione. Abbiamo lavorato fin da subito pensando alla qualità, più che alla competitività o in generale al solo profitto, che comunque rimane fondamentale».
La storia raccontata all’interno di “Perché sei femmina” è quella personale di Marta Mason, un racconto di calcio femminile, tra sogni, calci e colpi di testa, nato dall’esperienza reale dell’ex giocatrice di Serie A e Nazionale e Champions League. «Una storia umana e autentica che ci sembrava potesse parlare di questo argomento non in maniera stereotipata o per grandi teorie, ma attraverso le esperienze personali, creando coinvolgimento ed emozione elevati». Selezionare nicchie di storie non ancora - o poco - raccontate, ma con un buon pubblico di potenziali affezionati, è la strada che da sempre Storie avvolgibili ha deciso di seguire, lanciandosi così in podcast sullo sport raccontato e non trattato in maniera cronachistica oppure su filoni più culturali, come le corrispondenze d’amore degli scrittori e delle scrittrici. Accanto ai podcast originals, anche i branded podcast destinati alle aziende. La cosa importante è sempre portare testimonianze attraverso la forza della narrazione. «Una bella storia deve farti uscire trasformato, cambiato - prosegue Passamonti -. Deve creare una comunità narrativa, portando, anche se a poche persone, un messaggio in cui ci si può riconoscere. Deve avere dentro di sé un insegnamento senza tempo».
Fare podcast non è solo avere una bella storia da raccontare, perchè dietro ogni progetto c’è un grande lavoro editoriale e di sound design, per unire al meglio voce, musica e suoni. «Nel caso di “Perché sei femmina” Marta ha scritto la sua storia di getto, poi Diego Alverà, il nostro direttore editoriale, ha fatto un grandissimo lavoro di editing per individuare i nuclei tematici degli episodi, e infine Veronica Marchi ha lavorato sul suono. Abbiamo scelto di tenere la voce di Marta con le sue imperfezioni perché rendeva il racconto ancora più vero».
La forza delle storie non si arresta mai e saranno almeno tre le uscite in casa Storie avvolgibili previste per l’autunno: un podcast dedicato al talentuoso e sfortunato pilota svedese Ronnie Peterson, “But beautiful” avrà come protagonista il jazz e le vite dei suoi grandi mentre Lorenzo Giroffi racconterà la storia di Rafael, che a sedici anni raccoglie il ferro con il padre e vive abusivamente in un canile, ma sogna una squadra di calcio. Siamo pronti per chiudere nuovamente gli occhi e aprire le orecchie.