Si dice (quasi) così, no? Solo che i fiaschi siamo noi, che procrastiniamo la dichiarazione dei redditi e sappiamo solo che ogni tanto «dobbiamo pagare qualcosa», senza neanche sapere bene cosa. In nostro soccorso, però, da qualche anno c’è lei. Dal pubblico al privato, online e in presenza, inchiostro e cursore, Sara Gasparini sembra aver vissuto tante vite diverse, tutte innovative e tutte coraggiose. Il suo obiettivo è chiaro: farci passare la paura per i commercialisti - che come sostiene lei «si aggirano tra di noi» - e insegnarci, con parole semplici, il loro linguaggio “fiscalese”.
Qual è la tua formazione professionale?
Mi sono laureata in Economia e commercio all’Università di Verona nel 2000, subito dopo ho inaspettatamente vinto un concorso pubblico e sono diventata dipendente del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Poi sono diventata mamma e ho chiesto il trasferimento nel Comune di Verona, dove sono rimasta fino al 2007 come Istruttore Direttivo all’Ufficio Tributi. Non mi sentivo soddisfatta, però, e mi sono quindi licenziata per iniziare la pratica presso uno studio di commercialisti. Dopo aver superato l’esame di Stato ho iniziato la mia carriera da libera professionista. Ora ho uno studio ad Affi.
Nel mezzo è nato anche LadyTax. Com’è nata quest’idea?
Il blog LadyTax è nato nel 2017 con l’intenzione di parlare di tematiche fiscali a un pubblico prettamente femminile, ma non solo. Con il tempo ho aperto un sito internet dove mostrare i miei servizi e lì ho incorporato anche il blog, in modo da avere tutto su uno spazio unico.
E l’attività sui social è stata una diretta conseguenza del blog?
L’attività con i social è partita un po’ per caso. Mi ha sempre intrigato l’idea di divulgare il mio lavoro e ho iniziato sperimentando in maniera un po’ autonoma, finché un’azienda mia cliente che si occupa di comunicazione mi ha proposto di provare a rendere il mio profilo un po’ più sistematico e strutturato. È stata un’intuizione giusta: un po’ per caso e un po’ per fortuna, i miei video sono diventati virali.
Era novembre 2022, e in pochissimo tempo sei diventata virale. Non può essere solo una questione di algoritmo…
Credo che l’elemento che attira maggiormente la mia community sia la semplicità con cui comunico argomenti che possono sembrare complessi. Ho scelto di utilizzare un linguaggio accessibile e non parlare in “fiscalese”, come lo chiamo io. La materia è complessa, per questo è importante scegliere espressioni e termini comprensibili a tutti.
Dici bene: la materia è complessa, ma è anche vero che c’è poca cultura finanziaria. Come mai secondo te?
Perché c’è poca educazione finanziaria, in primis. È difficile approcciarsi a un argomento che nessuno ti spiega. I social, in questo senso, possono venire incontro a queste nuove esigenze, oltre a contribuire anche ad abbattere il muro che si crea tra professionista e cliente.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Innanzitutto, vorrei pubblicare un altro libro, dopo il primo che ho scritto qualche anno fa sul Superbonus 110%. Sul web, invece, vorrei incrementare l’attività attraverso corsi e servizi di formazione.