La coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali, che crea un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni, è bene comune, qualità ambientale oltre a scelta di governance aziendale, quasi territoriale. Il Fondo Prognoi, 8,5 ettari destinati a vigneto Valpolicella, seminativo, una piccola coltivazione di lavanda e un frutteto dedicato a melograni, nocciole e varietà antiche tipiche del territorio veronese, come i peri ‘trentossi’ e i pomi ‘dessi’ è curato e gestito direttamente da Laura Tinazzi, che ha lasciato nel 2001 il suo precedente lavoro di perito agrario per realizzare un sogno: è un’azienda inserita in un territorio di particolare pregio tra le colline del Castello di Montorio e la zona di risorgive, luoghi dove esiste un patrimonio di biodiversità da salvaguardare pur essendo vicino alla città.
Bzzzzz Bzzz Bzzzzzzzzz…un calabrone accompagna il nostro camminare quasi a sorvegliare dove stiamo andando. Laura mi sta portando a passeggiare lungo i filari di vite, di melograni, di peri e di meli e il calabrone da padrone di casa ci accoglie. Il suo volo diventa musica, quello delle note di Kosakov, e se non avessimo meta potremmo stargli dietro incantandoci.
Sono venuta a vedere l’hotel degli insetti, più di uno per vero, piccole casette di legno attaccate ai tronchi degli alberi fornite di canne di giunco infilate come alveare, come tante stanzette dove gli insetti si infilano per riposare o per deporre le uova. Questa di Laura non è solo accoglienza, è logica di una strategia naturale che implementa la biodiversità del luogo e che ne è caratteristica peculiare. Ognuno svolge un compito e l’uomo aiuta la natura a creare frutti, come doni di cui avere cura. Un’azienda che potremmo dire bottom up, dal basso verso l’alto, ascolta il territorio e produce di conseguenza, in sinergia tra animali, alberi, arbusti, terra. E come tutte le cose di natura che rientrano in un ciclo, l’hotel degli insetti a volte si trasforma in ristorante per gli uccelli! Laura mi spiega che quando questi si accorgono che dentro ai cannicci ci sono le uova a volte se ne cibano. Ma arrivano le api a proteggere l’hotel, come addetti in livrea, e tra loro il calabrone concierge dell’hotel, che ci invita a seguirlo. Con lo sguardo vediamo che si posa su un tappeto erboso ricolmo di fiori di tutti i colori, guida del corridoio tra due filari di alberature.
Cambia la musica nella mia testa, arriva quel Walzer dei fiori di Tchaikovsky che fa venire voglia di danzare; Laura si accorge forse dallo sguardo sognante e mi spiega che nella biodiversità non si tolgono “le erbacce” dal prato, svolgono anche queste la loro funzione, sui fiori si posano le api che hanno casa nelle arnie non molto distanti, e stanze nell’hotel appunto (magari quelle che vengono da fuori per il fine settimana!) che ci lasciamo alle spalle.
Bzzzzz Bzzz Bzzzzzzzzz….il calabrone di nuovo in volo porta i nostri occhi ai fiori meravigliosi bianchi a grappolo dei peri ‘trentossi’ e i pomi ‘dessi’, cultivar del territorio; la musica cambia ancora, struggente ci allunga lo sguardo su rami ricolmi di fiori bianchi delicati e boccioli di frutti, gli occhi si illuminano di un respiro lungo e di una leggiadria che è eleganza, come un cigno, quello del Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns. Comprendi come tutto sia in armonia, come tutto si leghi in una logica che è bellezza vitale, un filo che non si può spezzare, esplodono le stagioni e la musica di Vivaldi: lavanda come cuscini ordinati, ciuffi di grano antico che aspettano il sole come panni stesi, siepi di rovo, spinacristo, crataegus, fraxinus ornus, ligustrum vulgare, prunus spinosa, viburnum lantana, microcittà per piccoli mammiferi, uccelli e barriera antideriva.
Ancora Laura mi riprende, prima che scappi inseguendo note e il calabrone, e mi racconta che nella gestione dell’azienda si cerca di migliorare l’applicazione della lotta integrata inserendo corrette tecniche agronomiche, ricorrendo a tecniche di difesa biologiche ed utilizzando principi attivi a bassa tossicità, e che a riprova di ciò l’azienda ha ottenuto la certificazione ‘biodiversity friend’ per la presenza nel suolo di una notevole gamma di entomofauna; in azienda inoltre nidificano anche rapaci sia diurni che notturni e vi è presenza di rettili e piccoli mammiferi e l’installazione di un Insekten hotel permette appunto di valutare la presenza delle varie tipologie di insetti.
Non so perché ma mi viene in mente l’acqua, questa è zona di risorgive, Laura come se avesse capito incalza spiegandomi che l’impianto di irrigazione è a impatto energetico zero in quanto alimentato da un impianto fotovoltaico, qui anche l’uomo entra in simbiosi. Ma l’acqua fa esplodere Respighi “Le fontane di Roma” e penso quanta architettura a cielo aperto vi sia qui, nella natura, una bellezza che è anche senso dell’utile, dell’essere utile alla comunità, quel bene comune davvero. Una meraviglia.
Così, se cominciassimo a “zampillare” nel prato, in una sorta di ballo della “deliranza” Laura come Alice ed io Cappellaio matto nessuno si stupirebbe, perché qui la meraviglia è naturale. Qualcuno allontanandosi se la ride…Bzzzzz Bzzz Bzzzzzzzzz…. .