Storie del territorio | 06 luglio 2018, 12:40

Salutami le stelle

Salutami le stelle
(Nella foto la galassia di IC342, fotografata dall'Osservatorio del Monte Baldo)

La notte tra il 20 e il 21 luglio del 1969 Flavio Castellani rimase sveglio, come tanti altri bambini, in attesa che per la prima volta il genere umano toccasse il suolo lunare: da allora non ha più smesso di alzare gli occhi durante le notti stellate e di luna piena per scrutare il cielo e intercettare corpi celesti dall’Osservatorio astronomico di Ferrara di Monte Baldo.

Una passione che non ha potuto assecondare con una laurea in astronomia, un approdo che forse sarebbe stato naturale per lui, ma che l’ha accompagnato per tutta la vita, fino ad arrivare, nel 2005, all’apertura dell’Osservatorio astronomico di Ferrara di Monte Baldo. «Il nostro osservatorio, gestito dal Gruppo Astrofili Veronesi, è fra i più attivi sul territorio italiano» esordisce il fondatore e direttore di questo piccolo ma attivissimo centro di ricerca e divulgazione gestito da appassionati della volta celeste. «Nel 2013, la rivista scientifica New Astronomy ha pubblicato un articolo del Dr. Ulisse Munari, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio di Asiago, nel quale siamo coautori, sulle curve di luce di 3 supernove. La curva della Supernova in M101 del 2011, è stata considerata la migliore mai pubblicata per una supernova di tipo 1a. Questo articolo su New Astronomy ha ricevuto le congratulazioni da parte della rivista come uno dei cinque articoli più citati dal 2013 fino alla metà del 2016». E prosegue: «Tutte le sere in cui era possibile vederle, abbiamo fotografato le tre supernove, corpi celesti al di fuori della nostra galassia, fondamentali per la comprensione della storia dell’Universo. L’ultima, nella nostra galassia, fu vista da Keplero nel 1604, da cui il nome SN 1604».

Oltre ai molti articoli su riviste scientifiche, Circolari e Astronomical telegram ai quali i ricercatori dell’osservatorio hanno collaborato o dei quali sono co-autori, in questi tredici anni sono state anche scoperte due supernove e 8 nove, mentre le telecamere per la ricerca sulle meteore ne hanno registrato quasi 150.000. La dotazione dell’Osservatorio è di due telescopi: uno con un diametro di 40 centimetri e uno con tetto scorrevole di 45. «Per un privato questo sarebbe un sogno - afferma Castellani - ma per un osservatorio astronomico amatoriale è nella media. Bisogna sottolineare invece un crescente fermento di attività in questi anni grazie alla felice combinazione tra attività di ricerca e divulgazione -  ricorda il direttore. - Nel corso del tempo è stato costruito un museo con una raccolta di meteoriti di vario genere provenienti dallo spazio, acquistate nelle due più importanti fiere del settore, quella di Monaco e di Phoenix».

Un'attività di grande richiamo e successo se si pensa che la “Settimana dell’Astronomia”, svoltasi nell’ottobre del 2017 in Gran Guardia, «ha visto la partecipazione di 6.000 persone nell’arco delle due giornate di mostre e conferenze con relatori italiani e stranieri, tra cui Guy Consolmagno direttore della Specola vaticana, oltre a un concerto del Coro di Santa Cecilia» ricorda Castellani. A questa si aggiungono le ormai tradizionali serate con “La Luna in piazza”, ogni notte di plenilunio in Piazza Bra, e il sempre buon numero di visite all’Osservatorio durante l’estate, quando a Ferrara di Monte Baldo ci si arriva per trovare un po’ di tregua al caldo afoso della pianura.

«Da poco tempo abbiamo anche inaugurato un sismografo, inserito nel sistema dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV). E quest’estate il Parco naturalistico di Novezzina, contesto nel quale l’Osservatorio è inserito, è stato il fulcro di un ricco calendario di incontri scientifici per il pubblico, con particolare attenzione all’astronomia – ben undici appuntamenti – sismologia, cambiamenti climatici e conoscenza delle piante botaniche». Un’occasione per far sì che le persone si avvicinino alla conoscenza scientifica semplicemente guidate dalla curiosità per il proprio territorio.