Il Festival internazionale dei giochi in strada è nato in un luogo ben preciso: Verona. È cresciuto però guardando fin da subito oltre le mura, con un occhio di riguardo alle comunità ludiche di tutto il mondo, che negli anni ha invitato a giocare per le strade della città. Un percorso di incontro e condivisione che viene da lontano e sta portando frutti.
A sostenere la candidatura al registro dell’Unesco ci sono infatti partner che arrivano da ben quattro Paesi, oltre all’Italia: Belgio, Cipro, Croazia e Francia. Milivoj Pacenti è il responsabile per le relazioni internazionali della “Istarski Pljočkarski Savez”, l’Associazione istriana del gioco delle pljočke. Simile alle bocce, si gioca però con lastre di pietra grandi come il palmo di una mano.
Quali sono i giochi tradizionali in Istria?
Oltre alle pljočke, si gioca a morra, briscola e tressette. Stiamo riscoprendo il pandolo (la versione locale della lippa, ndr); poi prasičkanje, simile all’hockey su prato, e il lancio del corno. Molto conosciuta è la corsa ad anello con i cavalli, Trka na prstenac.
Perché impegnarsi a valorizzare giochi e sport tradizionali?
La nostra organizzazione mantiene da anni ottimi rapporti con Aga. Con i legami storici tra il Veneto e l'Istria, era normale sostenere la candidatura del Tocatì. Noi stessi pensiamo ai giochi dell'area del Mediterraneo come strumento di connessione, dialogo, amicizia e rispetto nella diversità. Aspetti che caratterizzano il millenario patrimonio di giochi e sport tradizionali.
Cosa ha pensato del Tocatì la prima volta che l'ha visto?
Siamo stati al festival per la prima volta nel 2015 e da allora non abbiamo perso una sola edizione. Abbiamo subito abbracciato l'idea che il modello Tocatì rifletta pienamente i contenuti della Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
Quindi avete deciso di supportare il Tocatì.
Come dicevo, Tocatì è un modello per come presentare giochi e sport tradizionali. Dal 2016 organizziamo in Istria un festival dedicato alle pljočke e da sempre ci confrontiamo con Aga. Stiamo lavorando per far crescere il nostro festival, ma in questo campo il Tocatì è senza dubbio al primo posto in Europa.
Fra i giochi che ha visto al Tocatì, quale le è piaciuto di più?
La bellezza dei giochi e degli sport tradizionali sta nella loro diversità, come riflesso delle diverse relazioni sociali ed economiche. È proprio questo che rende i giochi irresistibili: non posso sceglierne uno.