Community - 20 dicembre 2022, 17:39

Cantine di Verona investimenti che guardano al futuro

Cantine di Verona investimenti che guardano al futuro

Era luglio 2021 quando due storiche realtà vinicole del territorio veronese, Cantina Valpantena e Cantina di Custoza, decisero di prendersi per mano e affrontare a braccetto la strada tortuosa, ma altrettanto stimolante, che porta nel futuro. Nasceva così Cantine di Verona, una nuova realtà da 65 milioni di fatturato, da circa 30 milioni di euro di patrimonio, una dotazione di conferimenti di 250 mila quintali di uva. 

Globalizzazione, mercato sempre più competitivo e affollato, la pandemia che ha stravolto tutti gli equilibri, sono state le ragioni che hanno portato a questa decisione, più che mai saggia alla luce della straordinarietà di questo 2022. Lo scoppio della guerra e gli eventi speculativi che a questo sono succeduti hanno comportato in primis un aumento incontrollato dei costi energetici, certamente non preventivati dal mondo economico. 

«La parola più corretta è esplosione dei prezzi, non aumento: i costi sono triplicati, se non addirittura quadruplicati in certe fasi dell’anno, evadendo ogni previsione di budget - commenta Luigi Turco, presidente di Cantine di Verona -. Questo vale sia per un’azienda energivora come la nostra, ma anche per le famiglie. L’aumento dei costi energetici, nel nostro caso, ha scatenato anche un aumento del costo del materiale secco, ovvero cartone, legno, capsule e soprattutto bottiglie di vetro, che in corso d’anno hanno raddoppiato il loro valore. Le difficoltà nel reperimento delle bottiglie, in particolare, ci ha costretti a integrare le forniture rivolgendoci al mercato libero, al di là dei contratti già stipulati. Fermare l’imbottigliamento, d’altronde, avrebbe significato fermare l’azienda, con un aumento dei costi ancora maggiore». 

A preoccupare maggiormente, però, sono le previsioni per il 2023: in un contesto economico caratterizzato da inflazione a due cifre non accompagnata da aumenti dei redditi, la riduzione dei consumi appare inevitabile. «Questo lo stiamo già verificando nei nostri nove negozi e grazie ai dati statistici della grande distribuzione - aggiunge Turco -. La diminuzione dei consumi è già stimata intorno al 10%». 

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L’incertezza però non ferma Cantine di Verona, che prosegue con il piano programmato di investimenti per attuare nel concreto la fusione tra le due aziende, iniziata nel luglio 2021. «Stiamo seguendo la riorganizzazione interna - specifica Turco -, aggiornando tutte le procedure e i sistemi organizzativi; presto sarà finalmente operativo un nuovo gestionale, affinché il linguaggio interno sia unico e omogeneo. Questo si accompagna a progetti di investimento che abbiamo in programma di completare entro la prima metà del 2023, per una somma totale di circa 8 milioni di euro». Due gli interventi principali: il rifacimento dell’impianto di imbottigliamento con annesse nuove autoclavi nella sede di Custoza e un importante investimento per fronteggiare la crisi energetica, ovvero dotare i tetti delle due società di sistema fotovoltaico, per più di 1 MW di potenza totale e valore economico di oltre un milione e mezzo di euro. 

«In un momento così difficile - conclude Turco - siamo remando contro corrente, facendo investimenti come mai negli ultimi anni. Guardiamo al futuro, con la volontà di costruire le premesse affinché le cose possano migliorare nei prossimi anni. Le nostre realtà hanno 60 anni di vita, sono aziende strutturate e storiche, con oltre 100 collaboratori e 600 soci: abbiamo una responsabilità sociale verso queste persone e verso i territori dove siamo presenti, per cui dobbiamo stringere i denti, proseguire con gli investimenti, anche forti dei buoni risultati del bilancio chiuso nell’agosto 2022, e superare il momento». 

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Redazione Verona Network

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