Community - 16 ottobre 2023, 11:00

La nuova scuola guarda al lavoro e al “rispetto”

La nuova scuola guarda al lavoro e al “rispetto”

Lo scorso 18 settembre il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, ha approvato, con procedura d’urgenza, il disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

VOTO IN CONDOTTA: RISCHIO “DEBITO” E BOCCIATURA

Il disegno di legge, che arriverà ora al Parlamento per proseguire il suo iter di approvazione, prevede la reintroduzione della valutazione in decimi per il comportamento degli studenti; nel caso di valutazione inferiore a 6 il consiglio di classe potrà decidere di non ammettere lo studente alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi (l’esame di terza media).

Lo stesso avverrà per la scuola secondaria di secondo grado, ovvero licei, istituti tecnici e professionali. Qui, inoltre, in caso di voto in condotta pari a 6, il Consiglio di classe assegnerà allo studente un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale; se questo dovesse verificarsi al quinto anno, l’elaborato sarà trattato in sede di colloquio dell'esame di Stato. Sempre per le scuole superiori, la condotta influirà anche nell’assegnazione dei crediti scolastici: il punteggio più alto spettante sulla base della media dei voti dello scrutinio finale sarà attribuito soltanto se il voto di comportamento sarà pari o superiore a nove decimi.

Novità anche in merito alle sospensioni dall’attività scolastica: l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporterà il coinvolgimento dello studente in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare, mentre se l’allontanamento risultasse superiore ai due giorni lo studente svolgerà attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche.

Nella certezza della difficoltà di assegnare un voto a qualcosa, come la condotta, che chiama all’appello diverse sensibilità e complessi limiti di definizione, sarà bene tenere sempre presente che l’apprendimento dell’educazione civica per paura di non superare l’anno non trasformerà gli studenti in cittadini modello, così come non lo farà la minaccia di un 5 in condotta. Per «una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto», come ha dichiarato il ministro Valditara, servirà soprattutto ricreare una connessione con le famiglie, per una educazione che sia quanto più condivisa.

ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI: ARRIVA IL PERCORSO 4+2

Il disegno di legge istituisce, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, una riforma degli istituti tecnici e professionali: sono previsti percorsi sperimentali di 4 anni, al posto dei cinque attuali, a cui potrà fare seguito un corso di formazione professionale della durata di due anni presso le ITS Academy, scuole di specializzazione tecnologica post-diploma, a seguito di validazione INVALSI. La riforma mira a coinvolgere in un’ottica di “campus” istituti tecnici, istituti professionali statali, percorsi Ifts, IeFp regionale e Its Academy, con l’obbligo di raggiungere gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste dal profilo in uscita del quinto anno di corso entro il termine del quarto anno.

Viene inoltre istituita, presso il Ministero dell’istruzione e del merito, una struttura tecnica di missione di livello dirigenziale generale per la promozione della filiera formativa tecnologico-professionale, che promuoverà le sinergie tra la filiera formativa tecnologico-professionale e mondo del lavoro, così come punterà a migliorare e ampliare la progettazione di percorsi didattici finalizzati alla formazione delle professionalità innovative necessarie allo sviluppo del Paese.

«Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa un canale di serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo» ha dichiarato Valditara. L’impressione, però, è quella di una scuola che pone su piani alternativi la professione e la conoscenza, che rende la formazione subordinata alle necessità produttive, che accentua le differenze tra una formazione tecnico-professionale e una formazione di tipo liceale.

Camilla Faccini

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