Storie del territorio - 01 novembre 2023, 12:24

Donazioni di organi: Verona quarta in Italia

Nei primi nove mesi dell'anno sono già 150 i trapianti effettuati. A Verona il primato nazionale di prelievo cuore-polmone da cuore fermo.

Donazioni di organi: Verona quarta in Italia

In tre anni di attività, il Centro trapianti in Aoui è in continua crescita sia per numero di donazioni sia per interventi. Il trend è stato certificato nel corso dell’audit, avvenuto lo scorso 26 ottobre, con il Centro trapianti del Veneto CRT, diretto dal dottor Giuseppe Feltrin. Gli ultimi dati 2023 del ministero della Salute assegnano, infatti, a Verona il 4° posto nazionale (dietro a Trento, Sassari e Livorno) fra le città con più alto numero di manifestazioni in vita per le donazioni e con basso tasso di opposizioni.

Per colmare la consolidata carenza nazionale di organi rispetto alla richiesta di trapianti, Aoui Verona ha predisposto nel 2020 uno specifico protocollo interno (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale, PDTA20) che, grazie a programmi e tecnologie avanzate per mantenere in vita gli organi, aumenta il numero di potenziali donatori. I prelievi di organi non avvengono più solo per morte encefalica (DBD) ma anche da cuore fermo (DCD) per arresto cardiaco. La legge italiana stabilisce che devono passare 20 minuti dall’arresto cardiaco prima di decretare il decesso. Aoui Verona è stata autorizzata dalla Regione a fare questi espianti nel 2021 e, in due anni, ne sono già stati fatti 20.

Donazioni 2023, +20%

Il lavoro di sensibilizzazione dei singoli reparti viene condotto dalla dottoressa Marilena Casartelli Liviero, coordinatrice locale trapianti, che dal 2021 si coordina non solo con le 4 Terapie intensive, ma anche con Unità operative come Neurologia, Neurochirurgia, Cardiologia e Medicina generale. Questo processo virtuoso è evidenziato dai dati del CRT regionale che indica un aumento del 20% nel 2023 (+11 donazioni). 

Procedura e opposizioni al 14%

Il recupero di donazioni avviene seguendo le rigide norme del protocollo che attiva il Coordinamento. A fronte di una prognosi infausta e dopo la condivisione del fine vita effettuato dai medici curanti, alla famiglia viene spiegata la possibilità di donare dopo la morte dalla dottoressa Casartelli (e dai suoi collaboratori). L’alleanza terapeutica con i parenti, la trasparenza delle comunicazioni e la qualità dell’assistenza portano ad una percentuale piuttosto bassa delle opposizioni da parte dei familiari. Infatti, solo nel 14% dei casi c’è il diniego, a fronte del 18,6% in Veneto e del 29-30% come media nazionale. Il dato migliore è quello della Spagna che con il 10% rappresenta il parametro a cui tendere.  

Prima di procedere all’eventuale prelievo di organi per il trapianto, il decesso deve essere certificato dalla apposita Commissione accertamento medico (CAM).

Trapianti

I dati regionali 2023 mostrano che l’obiettivo di 50 trapianti è stato ampiamente superato già a settembre. Il totale dei trapianti effettuati nei primi 9 mesi dell’anno è stato di 150, dalle equipe di medici ospedalieri e universitari. 

 

  • Rene. Sono stati fino a settembre 84 i trapianti di rene (53 DBD, 9 DCD e 12 donazione da vivente spesso consanguineo). Erano stati 107 totali nel 2022 e 101 nel 2021.
  • Fegato. Sono stati fino a settembre 49 (39 DBD e 10 DCD). Erano stati 49 totali nel 2022 e 35 nel 2021. 
  • Cuore. Sono stati fino a settembre 17 (15 DBD e 2 DCD). Erano stati 17 totali nel 2022 e 19 nel 2021. Per quanto riguarda il cuore, va sottolineato che i prelievi a cuore fermo sono stati finora solo 12 in tutta Italia, di cui due a Verona.

Trapianti di rene e fegato rappresentano l’attività storica e decennale degli ospedali veronesi.

Primato Verona, prelievo cuore-polmone da cuore fermo

Nel 2023 si registra un altro primato in Aoui per quanto riguarda i trapianti. Lo scorso 8 giugno, per primi in Italia, è stato fatto il prelievo combinato di cuore e polmoni, un doppio espianto degli organi del torace che non era ancora avvenuto nella donazione a cuore fermo. Da un giovane donatore deceduto per arresto cardiaco da oltre 40 minuti è stato possibile prelevare tutti gli organi toracici e addominali (cuore, polmoni, reni, fegato). Le equipe chirurgiche dell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona sono riuscite nell’impresa che si era sempre pensata impossibile e grazie a questo straordinario risultato sono state salvate le vite a 5 pazienti in attesa di trapianto. 

Analoga operazione è stata portata a termine con successo lo scorso 16 settembre da un donatore più maturo, ma con le stesse modalità: cuore-polmoni e gli organi addominali da cuore fermo.  

Alla conferenza stampa erano presenti: dott Callisto Marco Bravi direttore generale, dott.ssa Matilde Carlucci direttore sanitario e dott.ssa Marilena Casartelli Liviero coordinatrice Locale Trapianti.

Hanno partecipato inoltre i membri del Gruppo Trapianti AOUI: dott Amedeo Carraro direttore USD Trapianti Epatici, dott Luigino Boschiero direttore USD Chirurgia Trapianti di Rene, prof Giovanni Luciani direttore UOC Cardiochirurgia, prof Leonardo Gottin direttore UOC Terapia Intensiva Cardio-Toraco-Vascolare e Polispecialistica, dott.ssa Paola Donato trapianto rene, dott.ssa Antonella Galeone Cardiochirurgo, dott.ssa Marianna Azzolini dirigente infermieristico area emergenze urgenze.

Callisto Bravi: «Tutte le persone sedute a questo tavolo testimoniano la grandezza professionale della nostra Azienda. Il sistema dei trapianti è la punta dell’iceberg della qualità che caratterizza Aoui perché un trapianto necessità di una diffusa e efficiente rete organizzativa. Dalla terapia intensiva agli esami del sangue, dai tecnici perfusionisti per mantenere in vita l’organo alla specifica formazione infermieristica. Questa organizzazione si trasmette a tutto l’ospedale e viene dalla nostra storia antica di trapianti di rene e fegato. Questo consolidato know how ci fa lavorare con successo sul concetto del dono. A questo proposito ringrazio i veronesi e la loro generosità perché qui è molto radicata la cultura solidaristica della donazione di organi».

Matilde Carlucci: «Aoui Verona ha risultati molto buoni e sono dovuti sicuramente ad un impegno quotidiano da parte della dottoressa Casartelli, e di tutto il personale anche quello che non opera in prima linea. Oltre che grande un impegno, ci sono una forte motivazione e soprattutto un'organizzazione che permette di facilitare ogni possibile donazione. Il gioco di squadra ha portato a questi risultati, dovuti a una formazione e una professionalità molto elevata. Inoltre, il fatto di condividere questi dati con il Centro trapianti regionali ci incoraggia a migliorare sempre di più le nostre performance».

Marilena Casartelli: «Promuovere la donazione è uno sforzo notevole che però ci aiuta a contrastare la storica carenza di organi. Il nostro incremento del 20% di donazioni nel 2023 ci ha permesso di ottenere l’importante risultato di quest’anno che, già a settembre, con 150 trapianti effettuati abbiamo praticamente raggiunto il numero totale dell’anno scorso e, di fatto, raddoppiato l’obiettivo datoci dalla Regione. Il nostro è un lavoro di grande organizzazione interna per coordinare in tempo reale le equipe chirurgiche, ma è anche un significativo lavoro a monte con i parenti. Si dice che il tempo è cura, dedicare tempo ai familiari e seguirli nel difficile momento del fine vita significa instaurare una alleanza terapeutica che ci porta a questi dati significativi ma soprattutto a salvare altre vite».      

Giovanni Luciani: «In Aoui Verona, per la prima volta in Italia, l'equipe dei Trapianti, con la dottoressa Casartelli e il professor Gottin, abbiamo dimostrato che è possibile donare, da cuore fermo, anche i due polmoni. Entrambi i riceventi di questi organi stanno molto bene e sono stati dimessi. Questa è una nuova frontiera della medicina cardiovascolare perché ci sta permettendo di osservare anche la resistenza e la resilienza del cuore, delle cellule cardiache, a periodi molto prolungati in arresto di flusso coronarico, che prima non erano stati mai testati nell'uomo».

Leonardo Gottin: «Le Terapie intensive svolgono un ruolo sia nella gestione del donatore sia nel garantire la fase post operatoria del ricevente. Tutto questo è motivo di crescita e di continua ricerca della qualità sempre più elevata, in collaborazione con le altre figure e nella massima integrazione fra medici ospedalieri e universitari».

Luigino Boschiero: «Il Polo chirurgico Aoui è dedicato proprio a un pioniere della chirurgia dei trapianti a Verona, il professor Confortini. I risultati che otteniamo oggi sono frutto dell’impegno di tutte le figure professionali e di una storia che è lunga più di mezzo secolo. Questa è una cosa che tutti ci invidiano».

Amedeo Carraro: «Il Centro trapianti di fegato di Verona sta crescendo sempre di più.  Siamo riusciti a raggiungere ottimi risultati anche grazie a questo lavoro di network con i colleghi che, di fatto, aumenta il numero delle donazioni. Le nuove tecnologie, come le macchine da perfusione, ci permettono di ricondizionare anche fegati che arrivano da posizioni geografiche molto distanti.  È veramente un grande impegno organizzativo da parte di tutto il sistema della nostra Azienda, del territorio, del 118 fino a tutte le persone in sala operatoria».


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