“Ti ricorderà questa tua Verona che tanto amasti…”. Tante le iniziative in città per la celebrazione dei 150 anni dalla morte dell’illustre benefattore veronese Marcantonio Bentegodi (1818-1873), organizzate dal Comune di Verona con un Comitato promotore che raccoglie l’Associazione dei Consiglieri Comunali Emeriti di Verona e la Commissione per le onoranze nei Pantheon “Ingenio Claris” e “Beneficis in patriam” del Cimitero Monumentale di Verona, in collaborazione con Archivio Generale del Comune di Verona, Archivio di Stato di Verona e Società Letteraria di Verona.
Un medico dello sport? No. Un dirigente sportivo ante litteram? No. Uno sportivo? No. Eppure quello stadio a lui intitolato, senza peraltro documentazione scritta o cerimonia, per i veronesi è sinonimo di attività sportiva. Non solo calcio, anche se alcune testimonianze ci ricordano che Marcantonio Bentegodi amava giocare con il pallone, ma atletica e quanto altro oggi la Fondazione che ha il suo nome porta avanti, in particolare lo sport come strumento di socialità, di crescita e formazione della persona.
La persona al centro, questo potrebbe essere il carattere delle azioni nella vita di questo benefattore, una definizione che raccoglie tutte le altre e lo identifica. “Bene facere”, fare bene e fare del bene, una linea guida per Bentegodi, con mille sfaccettature e tutti gli strumenti che aveva a disposizione: dai lasciti testamentari di beni alla città, all’istituzione di luoghi di formazione, fino al mecenatismo, perché l’istruzione del popolo era suo obiettivo, anche attraverso i “giardini d’infanzia”, fino all’istituzione di una scuola per l’Agricoltura in quella Verona in formazione e all’interno di una nuova nazione, l’Italia.
E Verona fu con lui protagonista di un pionierismo sociale e culturale che è stato colto dal Comitato promotore che ha arricchito di eventi le celebrazioni dei 150 anni dalla morte dell’illustre concittadino: non ultimo il ricco convegno in suo onore tenutosi in Gran Guardia il 29 settembre, che ha colmato gli errori e i vuoti intorno a questa figura importante per la città. Il lascito di questo convegno, quello che ci siamo portati a casa, la consapevolezza di una città, a fine Ottocento, dei suoi abitanti, del suo territorio, di cui forse oggi non siamo all’altezza. Da conservare, una mappa con QR code per un audio-tour dal titolo “Marcantonio Bentegodi. La città e il suo benefattore”.
Un lavoro enorme, intenso e pregevole intorno alla figura di questo veronese per molto tempo sulla bocca dei concittadini senza che ne conoscessero il valore. Ti ha ben ricordato questa tua Verona che tanto amasti…