Cultura e spettacoli - 30 dicembre 2023, 10:18

Cosa è restato degli anni '80. Stagione 1 - Episodio 10: WATCHMEN

Cosa è restato degli anni '80. Stagione 1 - Episodio 10: WATCHMEN

I fumetti dei supereroi non sono una novità: “Superman” appare per la prima volta nel 1938. Se vogliamo, “The Phantom” (da noi “L’Uomo Mascherato”), nasce due anni prima. Tra il ’39 e il 40’ arrivano “Batman”, “Shazam”, “Flash”, nel ’41 “Capitan America” e “Aquaman”, e dal 1961 in poi tutti i Marvel.

Le caratteristiche del supereroe sono ben note: coraggio, nobiltà e abilità straordinarie (spesso super-poteri) messe al servizio della giustizia e della verità. Ma negli anni i personaggi vengono sempre più “umanizzati” (i supereroi con superproblemi di Stan Lee), sia buoni che cattivi.

Questa umanizzazione tocca il livello più alto (a livello narrativo) / basso (a livello etico-morale dei personaggi) nella miniserie in 12 capitoli “WATCHMEN” dei britannici Alan Moore e Dave Gibbons.

Moore inventa un presente alternativo (il 1985, anno di uscita della serie negli USA) dove non è mai avvenuto lo scandalo Watergate (quindi Nixon è ancora il presidente) e gli Stati Uniti hanno vinto la guerra in Vietnam grazie (anche e non solo) alla partecipazione di un gruppo di supereroi, prima a servizio della legge (e del governo), poi dichiarati fuorilegge perché “incontrollabili” (who watches the Watchmen? – chi sorveglia i sorveglianti? – è lo slogan che appare in più pagine della serie). Dice Moore: «quello che volevamo fare era mostrare ogni cosa di queste persone, verruche e tutto. Dimostrare che anche il peggiore di loro possiede delle qualità o il migliore i suoi vizi». Il risultato è un punto di svolta nelle storie dei supereroi: non se ne era mai visto uno con la “pancetta” o fare sesso. Dopo “Watchmen”, anche “Superman”, “Batman” e co. non saranno più gli stessi.

In Italia, la serie viene pubblicata dalla Rizzoli come inserto della rivista “Corto Maltese” nel 1988.

La acquistai in edicola (le fumetterie dovevano ancora arrivare) perché avevano pubblicato “Superman” dopo anni di assenza. Le ultime pagine dell’inserto contenevano poche tavole del numero 1 di “Watchmen”. Non lessi la storia perché non mi catturarono i disegni, né tantomeno i colori spenti. La cominciai più avanti e, subito, venni rapito dalla trama e dai dialoghi, tanto da far passare le storie del kriptoniano in secondo piano.

Qualche anno dopo, lo acquistai in diverse edizioni finalmente degne di tale opera. Nel 2009, il fumetto divenne un film, abbastanza fedele all’originale se non per le battute finali. Nel 2019 arrivò la pluripremiata serie TV sequel del fumetto (non del film).

Alla prossima...tutti ridono...rullo di tamburi...sipario (cit. Capitolo 2)

Fabio Fabbrizi

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