Community - 11 aprile 2024, 10:02

Tutte le strade portano a Verona

Tutte le strade portano a Verona

Pochi temi, fra quelli che riguardano la gestione della cosa pubblica, hanno la capacità di scaldare gli animi dei cittadini come le strade. Che sia per le buche – spauracchio di ogni amministrazione in vista delle elezioni – o per le linee sull’asfalto che non si vedono più, è uno di quegli argomenti su cui c’è sempre qualcosa da dire. In coda alle poste o ai pranzi in famiglia, è forse un tema anche più versatile del meteo.

Le strade, e in senso più ampio la viabilità, interessano il cittadino da vicino e lo fanno appassionare a vicende – più burocratiche che ingegneristiche – che durano anni e talvolta decenni. Spesso diventano delle saghe fantasy, se l’opera di cui si narra rimane sulla carta, come un’invenzione letteraria. Che poi siano idee valide o meno, tornando al concreto, lo valuta lo stesso cittadino alle elezioni.

Qualche sogno talvolta diventa realtà: è il caso della variante alla Strada Statale 12, che nelle scorse settimane è arrivata a un punto di svolta. È stato infatti confermato lo stanziamento di oltre 260 milioni di euro per la realizzazione della variante da Isola della Scala a Verona, con innesto in tangenziale all’altezza dello svincolo di Alpo. Lo stanziamento è contenuto nel nuovo contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Anas, approvato lo scorso 21 marzo dal Cipess.

«Finalmente Cadidavid, Vigasio, Castel d’Azzano e Buttapietra potranno nei prossimi anni essere liberati dalla morsa del traffico» ha dichiarato a Radio Adige Tv la vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti. «Era un’opera ormai defunta, un cadavere: non c’era nessuna possibilità che venisse realizzata, ma che con un grande lavoro e impegno a tutti i livelli istituzionali siamo riusciti a portare a casa». L’Anas darà ora il via alle procedure di appalto e agli espropri.

Il complemento naturale della variante alla SS12 è la cosiddetta “strada di gronda”, su cui il Comune di Verona, lo scorso ottobre, ha spostato 53 milioni di euro di A4 Holding, la società che gestisce l’autostrada A4 Brescia-Padova, allocati in origine per il traforo delle Torricelle. L’imminente sblocco della variante, a differenza dell’ancora astratto traforo, è stato uno dei motivi che ha spinto Palazzo Barbieri a questa scelta. La strada di gronda completerà infatti un arco a sud-ovest della città, dallo svincolo dell’Alpo della tangenziale sud – dove arriva la variante alla SS12 – allo svincolo del Fenilon del tronco T4-T9. Anche per questa infrastruttura l’obiettivo è sgravare dal traffico strade cittadine come via Albere e via Mantovana, ma anche rilanciare i collegamenti per il Quadrante Europa e favorire lo sviluppo dell’area della Marangona.

Insieme alla riorganizzazione del casello di Verona Sud, fra qualche anno assisteremo quindi a una completa rivoluzione della viabilità nella parte meridionale della città.

Si dovrà attendere molto meno, invece, per un’altra opera mitologica: la filovia, con l’unificazione dei sottopassaggi fra Porta Palio e breccia Cappuccini, che dovrebbe rivoluzionare il trasporto pubblico veronese, e più in generale avere un impatto in termini di sostenibilità sulla mobilità cittadina.

Tanti progetti sulla carta stanno insomma per diventare realtà. Ma il cittadino in coda alle poste lo sento già mormorare: «Finché non vedo…».

Alessandro Bonfante

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