Cultura e spettacoli - 01 maggio 2024, 09:34

Vent’anni in cammino con le Sacre Scritture

Vent’anni in cammino con le Sacre Scritture

Tredici occasioni di riflessione, dialogo, testimonianza, per scoprire come quell’amore incondizionato donatoci da Dio, che le Scritture chiamano «agape», possa trovare un significato pratico anche nella vita di tutti i giorni: dalla relazione di coppia a quella con il fratello (vicino di casa o straniero), fino al rapporto con il Creato.

Dal 2 al 5 maggio torna a Verona il Festival Biblico, promosso da Diocesi di Vicenza e Società San Paolo, che per il ventennale della rassegna dedicata alle Scritture ha scelto come tema guida una celebre Parola dalla prima lettera di San Giovanni. «Giovanni ci ricorda che “chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio”, per dire che l’amore è la manifestazione di una generazione divina, e conclude con un appello che recita: “Chi ama Dio, ami anche suo fratello”», spiega Francesco Da Re, direttore del Festival Biblico per la città scaligera. «A Verona abbiamo voluto tradurre tutto questo, non solo invitando diversi interpreti del nostro tempo a offrirci lo spaccato reale di quanto sta avvenendo in diversi Paesi del mondo dilaniati da conflitti e sofferenze, ma anche rendendoci promotori di una concreta azione di agape: la campagna di crowdfunding a favore del progetto “Water 4 Gaza”, che sarà attiva per tutti i giorni del festival»

«La mancanza di acqua potabile è  tra le sofferenze più grandi subite della popolazione di Gaza che, anche prima del conflitto in corso, doveva recuperare taniche o si arrangiava con la raccolta della scarsa acqua piovana, sia per bere che per lavarsi e cucinare», precisa Mario Mancini, presidente della ONG veronese Progettomondo. «Solo l'1% degli abitanti della Striscia aveva accesso sicuro ad acqua potabile. Nei nostri interventi è quindi sempre risultata prioritaria la realizzazione di dissalatori e fontanelle, bombardati e distrutti nei mesi scorsi. Grazie al Festival Biblico di Verona è nata la collaborazione per una raccolta fondi volta a realizzare dei Water Point in punti strategici come scuole, edifici pubblici e campi profughi, al fine di garantire la sopravvivenza di bambini, donne, civili che subiscono restrizioni disumane di cibo, medicine e acqua, principale fonte di vita». I cittadini potranno donare accedendo al link e tramite il QR code pubblicato su flyers e altri materiali divulgativi del festival.

Tra i protagonisti dell’edizione veronese: l’arcivescovo metropolita di Marsiglia Jean-Marc Aveline, voce di “Agape e Pace: il conflitto nel Mediterraneo”, in dialogo con i giornalisti Francesca Mannocchi e Giampaolo Visetti (4 maggio ore 21.00, Teatro Nuovo di San Michele Extra), la pastora battista Lidia Maggi, interpellata sulle sfumature dell’amore tra uomo e donna a partire dal Cantico dei Cantici (3 maggio ore 16.00, Teatro dei Santi Apostoli), lo scrittore e teologo Paolo Curtaz (4 maggio ore 11.00, sempre ai Santi Apostoli, con “Dio di Agape e Signore degli eserciti: lo stesso Dio?”), fra’ Giulio Michelini, direttore dell’Istituto Teologico di Assisi e predicatore del Papa, sul Cantico delle Creature quale testimonianza di agape del poverello di Assisi (5 maggio ore 11.00, Teatro dei Santi Apostoli). E ancora: il sociologo Franco Garelli, che insieme alla giornalista Laura Silvia Battaglia, approfondirà l’influenza della religione cristiana e di quella musulmana sul ruolo della donna, rispettivamente in Occidente e in Medio Oriente (5 maggio ore 17.00, Teatro della SS. Trinità).

Da non perdere, il 4 maggio alle 8.00, la meditazione tra gli Ulivi (partenza dal Santuario di Lourdes sulle Torricelle), con il biblista Martino Signoretto e l’arpa di Maddalena Vanoni.

Altri dettagli su www.festivalbiblico.it

San Zen che ride...e che danza

La vita di San Zeno come non l’avete mai sentita raccontare, narrata attraverso il linguaggio della musica e della danza da un gruppo di giovani talentuosi.

Il progetto, realizzato dal Liceo Coreutico dell’Educandato Statale Agli Angeli, su iniziativa di monsignor Gianni Ballarini (abate della Basilica di San Zeno), sarà presentato in prima nazionale assoluta al Festival Biblico 2024, il 3 maggio alle 19.00 nella Basilica di San Zeno, in occasione dell’inaugurazione della ventesima edizione della rassegna culturale dedicata alle Scritture. All’evento, che sarà ad accesso libero assisterà anche il vescovo di Verona, Domenico Pompili.

Nella stessa chiesa ove riposano le reliquie del Vescovo Moro, su musiche originali di Stefano Augelli, Luigi Michele Saldì, Sara Silingardi, Costanza Torchio e coreografie di Sara Ferro, Sofiya Hristova, Nicoletta Massignani, Jenny Perrone, Luigi Suriano, un gruppo di liceali darà vita a scene biografiche sul Santo Patrono di Verona, dal suo arrivo nel Nuovo Continente alla rappresentazione dei quattro miracoli a lui attribuiti, riprodotti anche sulle formelle bronzee del portale della basilica.

La rappresentazione si inserisce perfettamente all’interno delle tematiche approfondite durante le giornate di Festival: lampante il collegamento tra la città di Verona che accoglie il vescovo che proviene dal Nord Africa e il concetto di Agape e pace. Lo stesso tema verrà affrontato proprio la sera successiva, durante l’incontro tra un ospite internazionale, il cardinale Jean Marc Aveline e i giornalisti Francesca Mannocchi e Giampaolo Visetti. L’evento, che si terrà sabato 4 maggio ore 21.00 presso il Teatro Nuovo di San Michele, avrà infatti come argomento centrale i conflitti nel Mediterraneo.

La rilettura artistica del Liceo Coreutico diventa quindi occasione di riflessione sulla contemporaneità, «da cui esce valorizzata anche la ricerca scientifica che qualche anno fa si dedicò all’attestazione dell’autenticità dei resti del santo conservato nella basilica veronese», come svela il pianista Augelli, tra i docenti del Liceo “Agli Angeli”.

Quattro proiezioni per approfondire i temi del Festival attraverso il linguaggio del grande cinema

Ogni dialogo del Festival in riva all’Adige è collegato a una proiezione cinematografica al Rivoli di piazza Bra’, finalizzata a far riflettere sui temi proposti anche attraverso una forma d’arte e di comunicazione sempre suggestiva e potente. Quattro i film scelti, inseriti all’interno della manifestazione culturale con una particolare attenzione per il rapporto tra Agape e pace e per la declinazione di Agape nella coppia, entrambi attualissimi.

«Green Border», di Agnieszka Holland (2 maggio ore 20.30), presenta la drammatica crisi migratoria sulla rotta bielorussa offrendo uno spunto di riflessione importante sulle difficoltà e le ingiustizie che i migranti affrontano lungo i confini sempre più militarizzati dell’Europa. A introdurre la proiezione sarà l’associazione One Bridge to Idomeni, impegnata a supportare i migranti respinti lungo la rotta balcanica, che evidenzierà la necessità di un’ Europa più umana e solidale, che ponga al centro i diritti e la dignità di ogni persona, indipendentemente dalla sua origine o dal suo status migratorio.

«Crescendo», di Dror Zahavi (3 maggio ore 19.00), narra le vicende di un direttore d’orchestra che accetta il complesso incarico di creare un'orchestra giovanile di musicisti israeliani e palestinesi. Temi attualissimi di cui si parlerà con don Francesco Marini, del Centro Diocesano Cinematografico.

«C’è ancora domani», di Paola Cortellesi (4 maggio ore 17.00), indaga non soltanto il tema del ruolo della donna nella società e all’interno della relazione di coppia, ma anche quello della libertà, dell’indipendenza e del coraggio, andando ad approfondire gli spunti che verranno messi in luce durante gli incontri del Festival.

«I bambini di Gaza - Sulle onde della libertà», di Loris Lai (5 maggio ore 19.00), è ambientato nella Striscia di Gaza, nel 2003, durante le rivolte della Seconda Intifada. La profonda e inattesa amicizia tra Mahmud, ragazzino palestinese, e Alon, israeliano, permetterà di riflettere sulla situazione odierna a Gaza. La proiezione sarà introdotta dai referenti della ONG Progettomondo, con cui la sezione veronese del Festival ha collaborato per mettere in atto un gesto concreto a favore della martoriata terra protagonista del film.

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