Cultura e spettacoli | 26 aprile 2024, 14:56

Il Museo della Pesca e delle Tradizioni Lacustri

Il Museo della Pesca e delle Tradizioni Lacustri

Uno dei luoghi più rappresentativi della storia e dell’identità del basso lago di Garda è senza dubbio il Museo della Pesca e delle Tradizioni Lacustri di Peschiera del Garda. Fondato nel 2005 dagli stessi soci che diedero vita all’associazione Amici del Gondolin per curarne la gestione, il Museo (o, meglio, la raccolta museale) dal 2013 è situato all’interno della Sala Radetzky costruita nel XIX secolo dall’impero asburgico come deposito pirotecnico e ora di proprietà del Comune. La sala si trova, infatti, all’interno della Caserma d'artiglieria di Porta Verona, costruita alle porte della città, che dal 2017 è entrata a far parte dei patrimoni dell’umanità Unesco.

La ricca collezione esposta è frutto di decenni di raccolta di oggetti che potessero testimoniare attività e usanze di una comunità fondata principalmente sulla pesca. Di fronte alla porta di ingresso è appesa la bandiera del Comune che contiene uno stemma rappresentante due anguille e la stella di Venere. Non a caso la pesca delle anguille è stata fondamentale per lo sviluppo economico del territorio sin dall’epoca romana. Attualmente non è più praticata, ma nel Museo si possono ammirarne gli attrezzi e le imbarcazioni che costituiscono una vera e propria testimonianza storica di un passato che rischia di essere dimenticato se non se ne tiene viva la memoria.

Un passato che ha origine nell’età del bronzo quando Peschiera era un villaggio palafitticolo. Ce lo ricorda il diorama posto accanto ad altre ricostruzioni come quelle che riguardano l’evoluzione del centro del paese dal periodo romano fino a quello asburgico. Poi, si possono scorgere foto di pescatori, come quella della signora Rosella, unica pescatrice donna dell’intero lago, attrezzi utilizzati per la costruzione e riparazione delle barche, strumenti nautici, una collezione di canne da pesca in bambù, una rete lunga trecento metri che costituisce una delle ultime testimonianze degli antichi metodi da pesca, una sezione dedicata alle lavandaie, e tanto altro.

Il museo è aperto il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 a ingresso libero.

Erika Prandi