Storie del territorio | 22 luglio 2021, 10:44

A Verona per farle dire «sì»? Ai dettagli pensa la proposal planner

A Verona per farle dire «sì»? Ai dettagli pensa la proposal planner

Metti una sera in una tra le città più romantiche, una lettera d’amore, un anello che luccica in una preziosa scatola. Poi la fatidica proposta: «Mi vuoi sposare?».
Ad alcuni queste potrebbero sembrare scene viste in un film. In realtà, uomini che si ingegnano per chiedere in modo originale la mano della propria innamorata esistono davvero. Arrivano soprattutto dall’estero e scelgono di dichiarare il proprio amore a Verona. Qui trovano Monica Viviani, che li accompagna a organizzare la situazione perfetta. «La cura dei dettagli è tutto», esordisce la proposal planner. Due termini per inquadrare una professione diffusa all’estero, tra Inghilterra e Usa, ma ancora poco conosciuta in Italia: identifica chi si occupa, appunto, di confezionare micro eventi dal grande significato.


«L’idea è nata per caso nel 2017, quando il titolare di una struttura alberghiera mi ha chiesto di aiutare uno spagnolo che desiderava chiedere in sposa la fidanzata in una maniera che la potesse stupire. In pochi giorni ho pensato a tutto: una romantica cena con vista sulla città all’ora del tramonto, la proposta nel cortile della casa di Giulietta con anello e lettera fatta trovare all’innamorata come promessa d’amore scritta su una pergamena», descrive. A fare da Cyrano de Bergerac è stata la stessa Monica, trascrivendo in parole i sentimenti dell’innamorato. Ha quindi ingaggiato musicisti e fotografo per suggellare con uno scatto il felice avvenimento, finito a ricevere cuoricini sui social network. «I contatti iniziano mesi prima», chiarisce, ovviamente all’insaputa dell’ignara Giulietta. Una proposal planner deve avere diverse caratteristiche: la creatività, innanzitutto, per fa-re proposte uniche; la conoscenza delle lingue straniere e del territorio nei suoi scorci suggestivi; empatia nel raccogliere spunti e tradurre in realtà le aspirazioni amorose del Romeo di turno. Doti che si leggono tra le righe del curriculum di Monica: dopo studi arti-stici e laurea in lingue moderne per interpreti e traduttori conseguita a Trieste, ha operato fino al 1997 come export manager per marchi italiani dell’abbigliamento. Altra sua passione, dopo moda e interior design, è per il turismo: dal 2005 al 2018 si è occupata di promuovere la città scaligera presso fiere, workshop e stampa estera, fino a quando la società Provincia di Verona Turismo di cui era dipendente ha chiuso.


«Ho voluto riassumere le mie esperienze in qualcosa di mio», racconta, precisando di aver avviato l’attività all’inizio dello scorso anno con la creazione di un sito internet (www.marriageproposalinitaly.com) in inglese e la presenza sui social network. La pandemia ha fermato a lungo gli spostamenti tra Paesi, non la curiosità degli intraprendenti fidanzati, che non hanno mai smesso di manifestare interesse. Nell’agenda di Monica adesso sono annotate due proposte da pianificare: di un quarantenne francese, che arriverà ad agosto con il sogno di chiedere alla fidanzata di sposarlo, per cui stanno valutando assieme alcune opzioni. Un picnic, una cena a lume di candela su una torre… Sono tante le proposte tra cui scegliere per questa forma romantica di turismo che può essere occasione di ripartenza. C’è chi non bada a spese e chi, come il giovane fidanzato polacco che ha contattato Monica, ha minore disponibilità economica, ma non vuole rinunciare a dichiararsi con un evento emozionante quando a settembre sarà in riva all’Adige. «Questa riscoperta del romanticismo tra le giovani generazioni – conclude – infonde speranza».