Storie di persone | 09 aprile 2024, 16:16

Enrico Girotti, dagli USA a MasterChef Italia

Enrico Girotti, dagli USA a MasterChef Italia

Metti un semplice filo di metallo e tanta creatività. Prende forma un’opera d’arte. È l’intuizione di design “made in Verona” di Enrico Girotti, fondatore di LapiegaWD. Nel suo atelier del quartiere Filippini progetta e crea sedie e complementi d’arredo partendo da un filo di metallo che, piegato, assume forme e cromie talmente particolari e uniche da essere apprezzate anche oltreoceano e, negli ultimi mesi, anche dalla televisione nazionale che li ha scelti come allestimento di MasterChef Italia 13.

Enrico sei designer e progettista, ma come nasce questa intuizione e qual è l’idea dietro le tue creazioni?

Mi definisco un wire designer che, tradotto letteralmente, suona come “designer del filo” ma è molto più di questo: è un vero e proprio concetto, un modo di interpretare l’arte dando forma sempre nuova a qualcosa di essenziale come un filo di metallo. Ogni creazione è unica o in serie limitata e ha come obiettivo quello di essere altamente personalizzabile per adattarsi a contesti diversi come case, ristoranti o esterni. Un’idea a cui sono approdato dopo una formazione come designer del prodotto e alcune ricerche alcuni esperimenti e collaborazioni, fino a quando nel 2017 ho lavorato insieme a un collega a un’istallazione per il Pitti Uomo tutta in filo metallico. Lì si è accesa la scintilla e ho proseguito facendo ricerca su questo materiale, da cui poi è nata un’intera collezione con la quale ho deciso di fondare il mio brand.

Nelle tue opere unisci design e mondo dell’arte in modo originale, tanto che alcune creazioni sono state esposte anche a Londra e New York.

Durante la pandemia mi è venuta l’idea di esprimere attraverso l’arte la criticità di quel momento storico e di dargli un valore ulteriore, prezioso e duraturo nel tempo. Così è nato ‘ReMask Project’. Ho preso l’oggetto più traumatico di quei mesi, le mascherine, dando loro un valore artistico in modo insolito attraverso il metallo. Plasmandole nella forma e nella funzione il tentativo è stato quello di sovrascrivere una memoria agli oggetti con un bagno finale in oro 24 carati. Sono tutti pezzi in serie e numerati che raccontano una metamorfosi in positivo. Hanno riscontrato un buon successo in America e ho presentate due serie in una mostra a Milano.

Come si è evoluto il tuo lavoro negli ultimi anni?

Il mercato negli ultimi cinque anni ha conosciuto delle forti turbolenze e ha preso dei cambi di rotta significativi, per questo anche la mia produzione si è spostata sugli arredi di design. Prima le richieste provenivano da un mercato industriale con prodotti in serie; ora, al contrario, bisogna gestire una domanda di prodotti sempre più customizzati con personalizzazioni spinte in termini di finiture e materiali. Per questo il mio impegno si concretizza in ampi progetti in sinergia con architetti, arredatori e diversi professionisti per creare ambienti unici. L’aspetto che preferisco di queste pianificazioni è la ricerca di materiale, perché mi piace far riferimento ad aziende e artigiani locali per valorizzare nel modo migliore possibile le tante eccellenze veronesi. Questo tipo di orientamento mi ha portato negli anni a realizzare articoli ad hoc per committenti privati giocando con funzioni e materiali: pareti porta vini, tavoli “che suonano”, sedie e librerie.

Sei riuscito anche ad attirare la curiosità di MasterChef Italia che, per la 13^ stagione, ti ha commissionato alcuni complementi d’arredo. Come ti sei sentito?

È stata una richiesta inaspettata. Da designer, oltre che da appassionato di cucina, mi ha fatto molto piacere; non ho esitato ad accettare la proposta. Dal mio catalogo hanno selezionato l’Amarone, una sedia molto concettuale e aerea che sospende la persona attraverso un abbraccio; ha un nome tipicamente veronese che celebra anche il legame con il territorio. Anche complementi di arredo in marmo e metallo hanno fatto parte di questa edizione. È stata una bella esperienza, ricca di soddisfazione, poter vedere le mie creazioni in tv. E poi, sono un fan di MasterChef!

Cosa vedi nel tuo futuro?

Tra i miei obiettivi c’è quello di sviluppare altri prodotti e dare loro visibilità, oltre a coltivare il mio atelier. Nei mesi di settembre e ottobre parteciperò anche quest’anno al Salone dell’Alto Artigianato Italiano a Venezia, un luogo incantevole dove nel 2023 ho messo in mostra la Collezione Ducale. Poi a novembre sarò a Philadelphia dove porterò la nuova collezione delle mascherine su cui sto lavorando in questi mesi. Tanti progetti. Tantissima creatività.

Erika Funari