Storie di persone | 02 maggio 2023, 09:55

Swami, la piccola stella di Valeggio

Swami, la piccola stella di Valeggio

Undici anni sono l’età dell’innocenza e della purezza, l’età dell’indecisione e dei sogni ancora da costruire per poi riporli con cura nel cassetto perché, di fatto, “l’avventura” è appena iniziata. I suoi 11 anni, Swami Sophia Bernardelli li sta vivendo in modo diverso: innocente e timida, sì, ma con le idee chiare su come plasmare il proprio futuro. Le costanti sono due: la danza e il canto. Passioni che l’hanno già portata a calcare palcoscenici di un certo spessore, come quello del Gardaland Theatre, e che a giugno la faranno volare a New York, alla "Joffrey School", per uno stage di due settimane dedicato alla danza classica, jazz, tap, canto, repertorio musical e tecnica di audizione. Una vera sfida per Swami, che ha già iniziato a rinforzare il suo inglese, come ci ha confessato («sto guardando anche “Peppa Pig” in lingua inglese, perché è utile»). La partenza è ormai vicina e l’emozione è tanta, così come i sogni nel cassetto. Ed è giusto così, come per qualsiasi altro undicenne.

Swami, quando hai iniziato a ballare e cantare?

La passione viene da quando ero piccola: sono una fan sfegatata della Disney e sono cresciuta con i film della Disney. Ho un sacco di vestiti delle principesse. (ride, ndr) È partito un po’ da lì, dall'atmosfera magica dei cartoni animati.

Il tuo preferito?

"Il Re Leone". Mi piacciono un sacco i film con gli animali e le canzoni sono bellissime.

Come è arrivata l’esperienza a Gardaland?

Ho fatto un provino nella mia scuola di musical di Verona, la CMT, quando avevo 9 anni. Mi hanno chiamata e mi hanno fatto fare questo provino. Poi mi hanno presa e abbiamo iniziato le prove. Devo dire che all'inizio non volevo farlo, poi i miei genitori mi hanno convinta. I ragazzi erano simpaticissimi, erano tutti molto più grandi di me, ma erano gentilissimi. Sul palco scherzavamo tra di noi e non avevo paura: loro mi hanno reso tutto più semplice.

Sul palco sei a tuo agio e si vede. Ora però partirai per una nuova avventura a New York. Come hai saputo di essere stata presa?

Io volevo fare il provino, ma mia mamma non era convinta perché diceva che ero troppo piccola. Alla fine mi ha iscritto e l'ho fatto. Dopo una settimana è arrivato il risultato, ma prima è arrivata una lettera e il mio papà è venuto in camera mia, ha aperto la porta e mi ha detto: “Swami ho una brutta notizia, dobbiamo andare due settimane a New York” e io ho iniziato a urlare.

Come funzionava il provino?

Le audizioni si facevano in gruppo. Io avevo il numero 28. Loro mi hanno dato una coreografia di modern jazz. Poi ci hanno detto, a un certo punto, di cantare una canzone per 20-30 secondi a scelta. A un certo punto uno degli esaminatori mi ha fermata e mi ha chiesto “Ma a te, piccolina, da dove esce fuori questa voce?” e mi ha fatto i complimenti.

Ora cosa ti aspetta a giugno a New York?

Mi aspettano di sicuro otto ore di danza al giorno e saranno due settimane piene. Alla fine di ogni settimana faremo uno spettacolo: la prima faremo “Hamilton” e la seconda “Six”. Sarà bellissimo perché io adoro l'America e vorrei viverci e con me ci sarà il mio papà, che è già stato a New York un sacco di volte.

Nel tuo futuro cosa vorresti fare?

Io adoro viaggiare. Ho preso questa passione dai miei genitori e mi piacerebbe tanto vivere in America: è un sogno che ho da sempre e poi non lo so, dipende, magari vivere in diversi luoghi del mondo.

E il musical che vorresti interpretare prima o poi?

Il mio musical preferito è “The Greatest Showman”: è bellissimo sia per le canzoni che per i vestiti.

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Giorgia Preti