La notizia è arrivata da Rabat, in Marocco, lo scorso 1 dicembre 2022, e segna la conclusione di un lungo percorso nato con il Festival internazionale dei giochi in strada a Verona 20 anni fa: il Tocatì è ufficialmente iscritto al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia del Patrimonio Immateriale Unesco.
A essere oggi ratificata come “buona pratica” non è solo il Festival Tocatì, ma tutto il programma di iniziative e attività che l’Associazione giochi antichi (Aga) porta avanti con i propri partner durante tutto l’anno. Ovviamente sempre per valorizzare i giochi e gli sport tradizionali.
«Una gioia infinita» il primo commento da parte di Paolo Avigo e Giuseppe Giacon, volati a Rabat assieme al sindaco di Verona Damiano Tommasi e l’assessora alla Cultura e ai Rapporti con l’Unesco Marta Ugolini. «Le testimonianze di affetto e di sostegno sono state tantissime - prosegue Giacon -, a livello italiano e internazionale. Mai avremmo creduto di arrivare fino a qui, quando abbiamo intrapreso questo cammino. Per noi era già importante il percorso, che ci ha consentito di aprirci ulteriormente al mondo e di conoscere organizzazioni straniere e tessere relazioni internazionali straordinarie. Alla fine è questo uno degli ingredienti principali e la forza di questo progetto che si chiama Tocatì: girare il mondo e tornare all’interno delle mura scaligere portando il mondo».
Il risultato è arrivato dopo un lungo iter di valutazione, iniziato circa due anni fa, e frutto di un gioco di squadra, con l’Italia capofila di una candidatura multinazionale, che ha visto schierati anche Belgio, Cipro, Croazia e Francia. Per l’Italia si tratta della prima iscrizione al Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia, uno strumento innovativo e impegnativo che si distingue dalle Liste (in particolare la Lista Rappresentativa, fino ad oggi l’unica utilizzata dall’Italia) per un forte impegno nella sperimentazione di pratiche di effettiva salvaguardia del patrimonio vivente. Un traguardo giunto in occasione della 17esima sessione del Comitato intergovernativo riunitosi nella capitale del Marocco.
«Con questo riconoscimento - spiega Giacon - Tocatì diventa, per dirlo con le parole più semplici ma anche più efficaci, una guida a livello internazionale per l’Unesco su come si salvaguardano le tradizioni. Con Tocatì i giochi delle diverse tradizioni hanno trovato a Verona una residenza permanente, un luogo d’accoglienza. Un altro aspetto molto importante che ci è stato riconosciuto è il nostro essere esempio di diplomazia culturale. Grazie a Tocatì, la Francia ha creato un proprio consorzio riunendo gruppi di giocatori dalla
Bretagna ai Pirenei, dai provenzali ai Piccardi; i croati, dall’esperienza con Tocatì, hanno costruire anche percorsi sull’educazione; Cipro, addirittura, ha ripensato una festa di Pasqua a cui era legata una tradizione di gioco su un’ispirazione di Tocatì; infine il Belgio, diviso tra valloni e fiamminghi, ha riunito le due fazioni per lavorare a questa candidatura».
Un riconoscimento che porta con sé anche un grande senso di responsabilità. Per il futuro, le prospettive sono ampie e sicuramente di crescita continua. «Quando diventi un modello per gli altri - conclude Giacon - devi continuamente ripensarti. Dobbiamo lavorare su queste pratiche vive affinché vi sia un costante lavoro di trasmissione. Verona sarà un faro per l’Unesco e dobbiamo esserne molto orgogliosi. Lo dedichiamo a tutte quelle persone che credono ancora che il gioco sia uno straordinario luogo di incontro, di fratellanza e di unione».
Una candidatura dagli sforzi congiunti
Una candidatura frutto degli sforzi congiunti di Aga – associazione capofila della rete di comunità e istituzioni locali che fin dal 2003 ha trovato il supporto da Comune di Verona e della Regione del Veneto – e del Ministero della Cultura italiano che, con l’Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura italiano, ha coordinato a livello tecnico-scientifico-istituzionale la Candidatura UNESCO del Programma Tocatì in dialogo con gli Uffici competenti degli Stati-parte coinvolti: Belgio, Croazia, Cipro, Francia.