Storie del territorio | 09 marzo 2023, 13:07

Lo sviluppo rurale per un futuro sostenibile

È stato presentato il nuovo Complemento regionale per lo sviluppo rurale (Csr) Veneto 2023-2027, il documento che declina la strategia nazionale e la Politica agricola comune nel nostro territorio.

Lo sviluppo rurale per un futuro sostenibile

Siccità, ondate di calore, precipitazioni sempre più violente. Il clima che cambia mette a dura prova il settore agricolo, ormai da anni. Per questo per il nostro futuro è necessaria una programmazione oculata e di ampio respiro delle politiche agricole. Dal 1° gennaio 2023 è attiva nell’Unione Europea la nuova Pac 2023-2027, la Politica agricola comune, che sul nostro territorio viene attuata dal Complemento regionale per lo sviluppo rurale (Csr) Veneto 2023-2027. Il documento è stato approvato dalla giunta regionale a gennaio e presentato ufficialmente lo scorso 17 febbraio.

Pac, Psn, Csr, Psr: mettiamo ordine fra le sigle

La nuova Pac, Politica agricola comune, è stata adottata dall’Ue a dicembre 2021 ed è entrata in funzione quest’anno, con orizzonte al 2027. I principi sono funzionali al Green Deal europeo, il progetto unitario per azzerare l’impatto climatico del continente entro il 2050. Ogni paese dell'Ue declina gli obiettivi attraverso il Piano strategico nazionale della Pac (Psn Pac 2023-2027) in cui confluiscono i finanziamenti per il sostegno al reddito, lo sviluppo rurale e le misure di mercato.

Il Psn per l’Italia (definito anche Psp, Piano strategico della Pac) stabilisce che siano le regioni e le province autonome a programmare e a gestire gli interventi di sviluppo rurale. Il Veneto, come le altre regioni, ha quindi predisposto il proprio Csr, Complemento regionale per lo sviluppo rurale al Psn Pac. Fino al 2020, e per i due anni successivi di transizione, le politiche agricole erano invece definite dal Psr, Programma di sviluppo rurale.

Gli obiettivi della Pac

 

La Politica agricola comune fissa dieci obiettivi:

•      assicurare un reddito equo agli agricoltori,

•      aumentare la competitività,

•      riequilibrare il potere della catena alimentare,

•      agire sul cambiamento climatico,

•      cura dell’ambiente,

•      preservare paesaggi e biodiversità,

•      attirare i giovani agricoltori,

•      promuovere la vitalità delle aree rurali,

•      proteggere la qualità del cibo e della salute,

•      obiettivo trasversale: promuovere e condividere conoscenze, innovazioni e processi di digitalizzazione in agricoltura e nelle aree rurali.

Piano strategico nazionale

Il Psn Pac si fonda su due pilastri. Il primo riguarda i pagamenti diretti e gli interventi settoriali sostenuti dal Feaga, Fondo europeo agricolo di garanzia. Il secondo è rivolto agli interventi per lo sviluppo rurale, sostenuti dal Feasr, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Questi vengono gestiti dai Complementi regionali, con l’eccezione dei finanziamenti relativi alla gestione del rischio, che restano in capo al livello nazionale.

Csr Veneto

Il Complemento regionale per lo sviluppo rurale del Veneto per il quinquennio 2023-2027 può contare su risorse per 824,6 milioni di euro, di cui 335,6 milioni dall’Unione europea, 342,3 dallo Stato italiano e 146,7 dal bilancio regionale. Il Csr Veneto, in sintonia con gli obiettivi della Pac, fissa sei priorità: giovani, sostenibilità ambientale e adattamento climatico, diffusione della conoscenza e dell’innovazione, vivibilità delle zone rurali, contrasto alla fragilità idrogeologica dei territori di montagna e di collina, focalizzazione dei sostegni. Il testo definitivo del Csr Veneto è stato approvato dalla giunta regionale lo scorso 10 gennaio: «Uno strumento che accompagnerà tutti i soggetti che operano nell’agricoltura, nell’agroalimentare, nel settore forestale e nelle aree rurali verso i 10 obiettivi della Pac e verso gli obiettivi del Green Deal europeo» ha dichiarato con soddisfazione l’assessore all’Agricoltura Federico Caner.

Alessandro Bonfante