Storie del territorio | 26 aprile 2023, 16:46

Se d'estate mancasse acqua a Verona

L’emergenza climatica non è un problema del futuro. È un problema del passato, che nel presente non abbiamo ancora risolto: la siccità, ormai, la tocchiamo con mano.

Se d'estate mancasse acqua a Verona

In una canzone degli Articolo 31 di vent’anni fa, “Sputate al re”, il rapper J-Ax elencava una serie di apparenti assurdità, immaginando un mondo sovvertito e pieno di dubbi. «Se d'estate mancasse acqua a Verona» sembra un capovolgimento della realtà, che si rivela, però, solo apparente. Insomma, anche il verso di una canzone rap del 2003 evidenzia quanto ritardo abbiamo nel mettere al centro del dibattito le questioni veramente importanti. Proprio quell’anno, tra l’altro, fu testimone di un’ondata di caldo anomalo che oggi rischia di diventare la normalità. Vent’anni dopo, intanto, si inizia a parlare di possibili razionamenti dell’acqua.

I dati dell’Arpav mettono in guardia: «Nell’anno idrologico 2022-23 sono caduti sul Veneto, nei cinque mesi tra ottobre e febbraio, mediamente 307 mm di precipitazioni» mentre «la media del periodo 1994-2022 è di 446 mm». Inoltre, nel corso dei primi 15 giorni di marzo, sulla nostra regione sono caduti mediamente 17 mm di precipitazione, ovvero solo il 25% di quanto atteso nell’intero marzo (65 mm). Per non parlare della neve fresca misurata da ottobre al 15 di marzo: il deficit è del 40% circa.

L’emergenza idrica è però solo un tassello della più globale emergenza climatica. L’ultimo rapporto di sintesi dell'Ipcc, Intergovernmental Panel on Climate Change, presenta «le evidenze scientifiche più recenti e aggiornate sui cambiamenti climatici, sottolineando come sia “più probabile che non” che le temperature globali raggiungano un riscaldamento di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali», cioè si rischia seriamente di superare l’obiettivo fissato alla conferenza sul clima di Parigi del 2015.

Il presidente dell’Ipcc, Hoesung Lee, ha dichiarato: «Questo rapporto offre speranza e fornisce un avvertimento. Le scelte che facciamo ora e nei prossimi anni si ripercuoteranno in tutto il mondo per centinaia, persino migliaia di anni».

Bisogna agire ora. Perché i problemi globali sono concreti nei territori locali. Durante un recente convegno promosso dai Giovani di Coldiretti Verona a Isola della Scala, è stato lanciato l’allarme per la produzione locale d’eccellenza: «No acqua, no riso». L’azienda agricola dei Fratelli Melotti l’anno scorso ha registrato «un calo del -19,7% a causa della carenza di precipitazioni e delle alte temperature». Sul tema della siccità e del conseguente rischio di razionamenti Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, fissa le priorità: «Deve esserci uno sforzo collettivo per evitare gli sprechi, e questo significa anche mettere in cantiere opere, come quelle recenti che hanno riguardato il Leb, per efficientare le canalizzazioni d’acqua. In secondo luogo, vanno realizzati gli invasi di cui si parla da tempo, cioè bacini di stoccaggio con cui trattenere l’acqua nei periodi di pioggia».

È l’agricoltura, infatti, a utilizzare gran parte della risorsa idrica, e opere come il rifacimento del canale LEB intendono ottimizzare l’acqua irrigua, per distribuirla senza sprechi. Lo scorso 8 marzo, alla presenza del ministro Salvini e del presidente Zaia, a Belfiore è stato inaugurato il primo stralcio dell’opera finanziata – la prima in Italia di tipo irriguo – con 53 milioni di euro del Pnrr (di cui 20 per il primo stralcio da Belfiore a Veronella).

In quell’occasione, il presidente di Anbi Veneto Francesco Cazzaro ha ricordato come in gioco ci sia ben più che un razionamento dell’acqua: «Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio».

 

La Giornata Mondiale dell’Acqua

Lo scorso 22 marzo è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. L’obiettivo è di sensibilizzare il più possibile i cittadini al consumo responsabile, alla conservazione, al rispetto, di una delle risorse più importanti e fondamentali per la vita.

Difendere la risorsa acqua: i consigli dell’Onu

Per quanto riguarda il continente europeo, l’Onu fissa tre regole di base per i comportamenti del singolo.

●        Non sprecare acqua: fai docce più brevi e non lasciare il rubinetto aperto mentre ti lavi i denti, lavi i piatti o prepari da mangiare.

●        Non inquinare: non buttare nel water o negli scarichi avanzi di cibo, olio, medicinali e prodotti chimici.

●        Mangia locale: compra cibo locale e di stagione, cerca di acquistare i prodotti che richiedono meno acqua.

Alessandro Bonfante