Cultura e spettacoli | 20 febbraio 2024, 15:29

Stallavena-Bosco, ricordi tra cronache e fotografie

Stallavena-Bosco, ricordi tra cronache e fotografie

La celebre competizione automobilistica Stallavena-Bosco Chiesanuova, tenutasi dal 1958 al 1968, rappresentò uno degli appuntamenti motoristici più attesi e attrattivi del territorio e non solo, con un pubblico che superava i centomila spettatori.

Nel contesto giornalistico di Verona, emerge la figura di Danilo Castellarin, un professionista dalla versatilità comprovata e una lunga esperienza, il cui straordinario viaggio nel mondo delle corse è ora immortalato nelle pagine del suo nuovo libro "Volanti & Tornanti".

«Ho avuto l'opportunità di dedicarmi al mondo delle automobili solo dopo aver concluso i miei impegni professionali», afferma Danilo, aggiungendo che «da un punto di vista scaligero veronese, la nostra corsa d'elezione è la Stallavena-Bosco, che venne vinta per ben tre volte da Edoardo Lualdi Gabardi, un campione lombardo al quale ho dedicato il libro».

La prima edizione vide sessanta partecipanti sfidarsi, mentre in quella conclusiva, dieci anni dopo, il numero aumentò a circa duecento. Il libro contiene numerose pagine di fotografie che hanno commosso Piero Ferrari, figlio di Enzo ed erede del marchio Ferrari, il quale ha scritto la prefazione.

«Negli anni Sessanta si affrontavano le corse in salita con vetture spesso di tutti i giorni. Tutto è diverso da quanto capita oggi, epoca in cui se non sei super professionalizzato, come in tutti i settori, non vai da nessuna parte», racconta Castellarin, aggiungendo che «una volta, una corsa del genere, la poteva fare anche il commesso o l'impiegato con la Cinquecento o con la Seicento con la quale andava a lavorare».

La corsa Stallavena-Bosco rappresentava un vero banco di prova per la destrezza e la velocità dei piloti. La competizione veronese raggiunse l'apice richiamando un vasto pubblico di spettatori provenienti da ogni parte d'Italia per affollare i tornanti e vivere l'emozione della corsa.

Rosa di Cagno